Vigile denunciato da Vigilessa perché offende africano senza patente

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Prima insulti razzisti nei confronti di un africano, poi anche volgarità a sfondo sessuale rivolte a quattro vigilesse. Il protagonista, secondo un esposto presentato da una di loro ai carabinieri e al vaglio della Procura, è un sostituto commissario, responsabile di un reparto cittadino della Polizia Municipale di Bologna.
I fatti sono di inizio ottobre, quando la vigilessa dell’esposto dovette gestire una situazione con uno straniero, trovato alla guida senza patente: multato, l’uomo sostenne di avere a casa quella rilasciata nel suo Paese, il Camerun, e fu invitato a presentarsi la mattina dopo, il 3, per esibirla.

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L’africano effettivamente arrivò nel reparto, ma spiegò di non averla trovata. Le espressioni razziste sarebbero state pronunciate mentre l’agente procedeva a multare di nuovo lo straniero e fu accusata dal superiore di perdere tempo e non andare, lei e le colleghe, a fare un presidio nelle scuole, per colpa dell’africano. Poco dopo seguirono allusioni volgari alle vigilesse.

Povero migrante, offeso solo perché aveva dimenticato la patente in Camerun.

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Prima il vigile urbano era un lavoro serio. Poi sono arrivate le donne. Non tutte, ovviamente, ma molte non hanno la fisicità per fare un lavoro di polizia. E questo ha degradato il corpo, perché non puoi mettere limiti di peso e altezza, altrimenti sarebbe ‘discriminazione’.

E ora l’ultima moda del momento: le offese sessiste. E la sindrome da crocerossina verso il povero africano senza patente.