Merkel militarizza Internet, informatori-spie denunceranno cittadini

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Quello che sta accadendo in Germania, e che ha avuto il primo esempio di censura di un leader dell’opposizione dai tempi della Stasi, è importante perché è quello che accadrebbe anche in Italia se non vince una coalizione populista.

E’ entrata in vigore dal primo giorno di gennaio la legge che censura i media e i semplici cittadini che pubblicano o condividono notizie relative alla crisi dei migranti in Germania, il che fa sembrare Merkel una reincarnazione di Hitler e Honecker.

La Germania sta mettendo in pratica una legge sulla censura in stile nazi-comunista che farà pressione su Facebook, Twitter, YouTube (come se ne avessero bisogno) e altri siti di social media per rimuovere contenuti che il governo considera “incitamento all’odio”. Ovvero la verità.

La legge dall’inquietante onomatopea Netzwerkdurchsetzungsgesetz (NetzDG) ​​è stata approvata alla fine di giugno 2017 ed è entrata in vigore all’inizio di ottobre. I social network avevano tempo fino alla fine del 2017 per prepararsi all’arrivo di NetzDG.

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Il ministero della Giustizia della Germania ha reso disponibili moduli sul suo sito, che permettono agli informatori di segnalare contenuti che violano NetzDG o non sono stati eliminati in tempo. La Stasi è tornata.

Ciò conferisce ai fanatici del politicamente corretto carta bianca per censurare tutto ciò che trovano offensivo, il che limiterà, ovviamente, l’informazione a cui i tedeschi possono accedere, limitando l’informazione a quella approvata dal governo. E’ totalitarismo.

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Ovviamente, questo include notizie che documentano il caos delle politiche tedesche delle “frontiere aperte” che la polizia e i media tedeschi nascondono abitualmente al pubblico.

Per esempio, nei giorni scorsi, i media tedeschi hanno rifiutato di pubblicare la notizia dell’arresto di un migrante per lo sgozzamento di una ragazzina tedesca perché la notizia era “troppo locale”, nonostante la vicenda avesse addirittura rilievo nei media internazionali. Esclusi quelli italiani, ovviamente.

Un corteo di protesta ha avuto luogo ieri dopo l’arresto dello sgozzatore afgano. Ma nonostante la rabbia diffusa, i media pubblici tedeschi hanno rifiutato di includere la storia tra le notizie affermando che non era diverso da altri omicidi isolati.

La nuova legge tedesca sulla censura funzionerà allo stesso modo seppellendo le notizie che dipingono la Merkel e altri politici pro-migranti in una cattiva luce.

I nazisti emanarono leggi simili una volta giunti al potere nel 1933, tra cui una “legge editoriale” che costrinse i redattori dei giornali a rispettare rigorosi standard di censura. Lo stesso fecero i comunisti della DDR in modo, se possibile, ancora più capillare e fanatico.

I totalitarismi mutano colore, ma odiano tutti la libertà.