Trovati troppi maschi africani a casa di don Biancalani, multato

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Non è colpa sua, ha un ‘cuore’ troppo grande

Spacciatori e clandestini. La Parrocchia gestita da don Biancalani come un bordello di Caracas continua a far parlare le cronache.

Dopo il caso della droga e degli spacciatori trovati in canonica, è la volta di un clandestino. A luglio, per questo, era stato multato con una sanzione da 320 euro.

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Sui social, nelle ore immediatamente successive, aveva anche dato il via ad una raccolta fondi, con tanto di punto di raccolta, il Caffé la Corte in via del Ceppo: ma aa allora sono passati cinque mesi e la famosa sanzione non è ancora stata pagata.

Per questo motivo nei giorni scorsi al sacerdote è arrivata un’ingiunzione di pagamento da parte del prefetto di Pistoia. In caso contrario la sanzione potrebbe crescere fino a superare i mille euro.

Don Biancalani era stato chiamato da un conoscente per ospitare un clandestino del Ghana che viveva in stazione dopo essere stato allontanato dalla struttura che lo aveva ospitato nei primi due anni di permanenza in Italia a spese dei contribuenti: perché era clandestino. E dopo anni di gozzoviglio doveva tornare a casa, in un paese relativamente ricco.

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Proprio in quei giorni alla parrocchia di Vicofaro era arrivato il controllo della questura sugli ospiti della cooperativa del sacerdote che gestisce il business dell’accoglienza profughi e così i poliziotti avevano visto il ragazzo accertando che non aveva diritto a essere accolto in quegli spazi senza comunicazione agli organi competenti. Ma chissà quanti altri ce ne sono dal don che tanto ama circondarsi di giovani maschi africani, e in altre parrocchie con preti che hanno lo stesso amore verso il ‘prossimo’: stavo per scrivere ‘vizietto’, ma qualcuno avrebbe potuto male interpretare.

Ma sorge un’altra domanda: non è reato raccogliere fondi e poi utilizzarli per altro scopo rispetto a quello pubblicizzato?