Case popolari, Migranti sorpassano Italiani: “Bisogna spiegare che non possono sgozzare vitelli in garage”

Vox
Condividi!

Continuate a votare PD. Il Partito vi sta sostituendo. Sta usando case costruite con i vostri soldi e i sacrifici dei vostri nonni, per colonizzare le vostre città con gli immigrati.

A Bologna, già oggi le nuova case popolari vanno in maggioranza agli immigrati:

BOLOGNA: LE CASE POPOLARI PARLANO STRANIERO, ALMENO IL 60%

Vox

Tra qualche anno, con questo trend, gli inquilini delle case popolari potrebbero essere in maggioranza stranieri. In realtà lo sono già per le nuove assegnazioni.

Su 4.354 domande presentate nel 2017 all’Azienda Casa Emilia-Romagna (Acer), 2.224 sono arrivate, da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari e 407 da stranieri originari dei Paesi Ue. E come ci dicono i numeri, vincono sempre loro, grazie alle regole volute dal Pd nelle città dove governa.

Il trend, assicura il presidente dell’Acer, Alessandro Alberani, citato da Il Resto del Carlino, non è destinato ad invertirsi, anzi. Se oggi l’82 per cento degli alloggi sono assegnati a famiglie italiane, ma solo perché ci sono ancora gli inquilini entrati quando ancora gli immigrati non esistevano, la sostituzione etnica in corso è inesorabile, se il PD continuerà a governare la città: tra qualche anno la percentuale potrebbe scendere drasticamente. Secondo il presidente Alberani, entro un biennio, almeno un occupante su due sarà straniero. Poi il “sorpasso”.

VERIFICA LA NOTIZIA

Il principale effetto di questa tendenza, riferisce l’azienda, è stato quello di “modificare i rapporti tra i condomini”. Ognuno, infatti, porta con sé la propria cultura e tradizione. Può capitare, quindi, che ai nuovi locatari debba essere spiegato che non è possibile “cucinare in terrazzo” o “sgozzare il vitello in garage” durante il Ramadan.

“Non si possono mettere tre casi sociali vicini sullo stesso piano in un edificio, altrimenti si crea una polveriera”, ha affermato il presidente dell’Acer.

Invece possiamo mettere milioni di ‘casi sociali’, come li definisce il burocrate PD, in Italia.