Un corso di sopravvivenza in situazioni ‘estreme’, passamontagna e lotta corpo a corpo, armi in mano e simulazioni di sparatorie e aggressioni. Un corso da 22 mila euro che la Caritas bolzanina ha pagato ad una società di esperti nel settore militare per istruire i propri operatori a contatto con profughi e richiedenti asilo.
Ecco la mission della Copsiaf: “Creazione di un modello di intervento integrato e mirato per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine coinvolti in conflitti a fuoco o che hanno tenuto sotto puntamento qualcuno, esperienza quest’ultima altrettanto forte emotivamente”. Ma “questo modello”, spiegano, “è declinabile non solo in ambito militare ma anche in contesti civili”.
Interessante. Carita$ spende 22 mila euro per addestrare i propri operatori alla lotta corpo a corpo stile reparti speciali. Tutto questo, per ‘trattare’ con i richiedenti asilo. Forse c’è sfuggito qualcosa.