Per molte ore si è temuto che anche l’account Twitter del dissidente Julian Assange fosse caduto vittima delle purghe del social dell’uccellino senz’ali, come tanti altri account liberi.
L’account Twitter di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, @JulianAssange, non c’è più. Non è chiaro perché il profilo sia stato chiuso e nemmeno se sia stato sospeso dal social network o se sia stato lo stesso Assange a chiuderlo. Se si guarda l’ultima versione cache del profilo, gli ultimi post risalgono a venerdì 22 dicembre. Restano invece attive le pagine social di WikiLeaks.
— Julian Assange 🔹 (@JulianAssange) 25 dicembre 2017
Poco fa Assange è tornato a cinguettare. Non è chiaro se per la rivolta innescata dalla sospensione del suo account, o se, più probabile, fosse una temporanea disattivazione dello stesso Julian.
Gli account disattivati, una volta ripristinati impiegano ore prima di tornare a segnare il numero reale di follower, per questo alcuni, vedendo le poche migliaia rispetto alle centinaia di migliaia del profilo prima che sparisse, sono dubbiosi che sia l’account originale, ma lo è.
Assange, che si trova richiuso nell’ambasciata ecuadoriana a Londra dal 2012, per sfuggire ad eventuale mandato di cattura da parte delle autorità britanniche. Nei giorni scorsi il governo dell’Ecuador ha ribadito che «manterrà la protezione» di Julian Assange «finché i suoi diritti umani continueranno ad essere in pericolo».
Alcune considerazioni da WikiLeaks:
Despite some oddities from the US Navy and Twitter today and increased physical surveillance @JulianAssange's physical situation at the embassy remains unaltered–confined without charge in violation of two UN rulings requiring the UK to set him free.https://t.co/ne7cQ2Uryw
— WikiLeaks (@wikileaks) 25 dicembre 2017
Here a screenshot of the deleted @USNavy Christmas tweet about @JulianAssange. Note the use of quotation marks.https://t.co/Asfw6cH6C7 pic.twitter.com/7Gg6mVOoCx
— WikiLeaks (@wikileaks) 25 dicembre 2017