Profughi molestano cameriere a Rimini, il terrore e la fuga

Vox
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RIMINI – Nonostante si tenti di nasconderle il più possibile, ogni tanto, come in questo caso, emergono storie quotidiane di violenza derivate dall’immigrazione di massa che sta travolgendo il nostro paese.

A Rimini una donna che lavora presso un centro d’accoglienza in zona mare è stata costretta a rifugiarsi in un hotel vicino per sfuggire alle molestie sessuali di un richiedente asilo africano; l’ennesimo connubio tra immigrazione, business e delinquenza.

Non si tratta di un caso isolato tanto è vero che è la stessa Prefettura a rendere noto che solo nell’anno 2017 a ben 185 persone è stata revocata la misura d’accoglienza per episodi di spaccio e di molestie sessuali.

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Ricordiamo – scrive Forza Nuova Rimini – che fu Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria, lo stato più popoloso dell’Africa, ad avvertire gli europei con un’intervista rilasciata nel 2016 che la maggior parte dei suoi connazionali che lasciavano il paese per alimentare i flussi immigratori erano in gran parte criminali senza alcun motivo di richiedere asilo politico. Aggiunse inoltre che “a causa del numero di nigeriani detenuti per violazioni della legge in tutta Europa, è improbabile ottenere molta simpatia all’estero”.

Presidente Nigeria: “Non date Asilo a Nigeriani, da noi scappano delinquenti”

L’appello del presidente Buhari, nonostante egli non sia un tesserato a Forza Nuova, nel nostro Paese è stato bellamente ignorato e fatto passare sotto silenzio. E le conseguenze della vera natura di questa invasione immigratoria le vediamo tutti i giorni coi nostri occhi, anche nella nostra regione e nella nostra provincia. I fatti criminosi di Rimini, la violenza sessuale ai danni di un’operatrice del centro di accoglienza, ne sono un’odiosa, ennesima riprova.

Notiamo invece che è stata ampiamente e completamente recepita la direttiva ufficiale dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa, che impone a chi dovrebbe fare informazione di “coccolare”, attraverso un apposito glossario prestabilito, gli autori di questi odiosi crimini contro gli italiani, eufemisticamente definiti “profughi” o “richiedenti asilo” anziché “clandestini criminali” anche dinanzi a tali gravissimi e ripetuti atti di violenza.