Maggiori controlli su case popolari e alloggi del Comune dopo lo scandalo del terrorista affiliato all’Isis che ha vissuto in un appartamento occupato in via dei Pescatori, alla Foce:
Genova, il terrorista Isis viveva da anni in casa popolare grazie al PD
Una task force di “controllori” di Arte e Comune di Genova effettuerà controlli più assidui nell’enorme patrimonio edilizio per accertare quali appartamenti siano stati occupati e chi siano le persone che si trovano all’interno.
Controlli che dovrebbero essere “la norma” ma che, evidentemente, potrebbero non essere stati fatti con la dovuta assiduità visto che l’uomo abitava da tempo con l’ex compagna di origine brasiliana, nello stabile.
L’uomo è sospettato di “simpatie” con il sedicente Stato Islamico e con il movimento terroristico dell’Isis. Nel suo telefono cellulare sono stati trovati filmati di affiliati e di attentati e altri che spiegano come costruire un detonatore per una bomba rudimentale partendo da un telefono cellulare di vecchia generazione.
Ad impensierire gli inquirenti anche un messaggio inviato alla sorella via sms nel quale usa una terminologia che ricorda altri messaggi di terroristi “dormienti” quando stavano per entrare in azione e “salutavano” parenti e amici prima di immolarsi in attentati suicidi.
Insomma, anni di PD hanno lasciato le case popolari ad abusivi e immigrati. Ora la domanda è: quanti di questi sono terroristi islamici?