Nel giorno del compleanno di Stalin, Twitter stringe la cinghia intorno alla libertà di espressione: per il vostro bene, naturalmente. In principio era Facebook, e il motivo è sempre lo stesso: limitare quello che definiscono ‘hate speech’. Ma in democrazia non esiste ‘hate speech’, perché tutto è ‘free speech’, tranne, ovviamente, le minacce di violenza credibile.
Breaking: Britain First leader @JaydaBF, who was retweeted by Donald Trump three times last month, appears to have been suspended by Twitter. pic.twitter.com/dRV4HECdF0
— Mark Di Stefano 🤙🏻 (@MarkDiStef) 18 dicembre 2017
L’unico motivo per il quale non eliminano l’account di Trump è che non se lo possono permettere, un’ora dopo chiuderebbero. Allora fanno terra bruciata intorno. The Donald deve intervenire sui baroni di Silicon Valley (già iniziato con la fine della Net Neutrality che li avvantaggiava) regolandoli come utility che non possono bannare qualcuno perché contrario alla loro ideologia perversa.