Savoia, Re torna in Italia: Ebrei sono “inquieti”

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“Domani, alle ore 15.00, insieme a mia moglie Marina, a mio figlio Emanuele Filiberto, a mia sorella Maria Pia ed a mio nipote Serge di Jugoslavia, mi recherò al Santuario di Vicoforte per rendere omaggio alle sepolture provvisorie dei miei nonni, il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena”. Lo scrive, in una nota, Vittorio Emanuele di Savoia.

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L’aereo partito questa notte da Alessandria d’Egitto con le spoglie del re Vittorio Emanuele III, era atterrato verso mezzogiorno all’aeroporto di Cuneo-Levaldigi. Non è vero che una parte della famiglia reale è stata tenuta all’oscuro dell’arrivo in Italia delle salme. “Erano tutti assolutamente informati: bisogna distinguere nettamente fra discrezione e segreto, o tentativo di occultare”. Lo ha detto ai giornalisti Aldo Alessandro Mola, già presidente della Consulta dei senatori del Regno. “Qui – ha precisato – non c’era niente da occultare. La scelta di Vicoforte era stata individuata sin dal 19 marzo 2011, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia”.

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“In un’epoca segnata dal progressivo smarrimento di Memoria e valori fondamentali il rientro della salma del re Vittorio Emanuele III in Italia non può che generare profonda inquietudine, anche perché giunge alla vigilia di un anno segnato da molti anniversari”, tra cui “gli 80 anni dalla firma delle Leggi Razziste”. Lo sottolinea la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, ricordando che “Vittorio Emanuele III fu complice di quel regime fascista di cui non ostacolò mai l’ascesa”.

Mentre i musulmani manifestano in tutta Italia annunciando il loro desiderio di uccidere ebrei e cristiani, questa si preoccupa di un morto. E’ tempo che gli Ebrei si scelgano rappresentanti un ‘tantino’ più in contatto con la realtà.