Milano, ogni mendicante nigeriano incassa 50 euro al giorno: esentasse

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Chiedono l’elemosina soprattutto in centro, ma spesso abitano in cinque o sei in appartamenti presi in affitto nell’hinterland a nord di Milano. È questo il ritratto che emerge dall’indagine sui questuanti africani svolta dalla polizia locale milanese e denominata “Baseball cap”, dal cappellino con visiera che indossano o tengono in mano per chiedere l’elemosina.

Il profilo dei giovani mendicanti che emerge è molto diverso da quello del disperato. Ma del resto solo gli idioti potrebbero crederci. Molti dei mendicanti sono in Italia da anni, hanno permesso di soggiorno di lunga durata e un lavoro, spesso in nero. Come facciano ad avere un permesso di lunga durata se lavorano in nero, e come mai non vengano arrestati, visto che il loro è un racket, ma solo ‘fotografati’ dai vigili, è un altro mistero.

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Nel chiedere monete di fronte ai negozi, sono organizzati da un piccolo gruppo di “coordinatori”, che allontanano altri questuanti come rom e senzatetto, e vigilano sul rispetto degli orari di “lavoro”: dalle 7 alle 14 almeno, a volte fino alle 16.

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Secondo la polizia locale, questi giovani fancazzisti nigeriani incassano, con l’elemosina, da 30 a 50 euro a testa ogni giorno.

In tanti mesi di indagine non si è mai riusciti a documentare passaggi di denaro fra i semplici questuanti e i loro “coordinatori”. Ora il dossier è stato passato alla procura. E intanto loro continueranno ad incassare dai 30 ai 50 euro a testa. Perché ci sono dei dementi che li foraggiano.