Luttwak su Islamici e Gerusalemme: “Tireranno un po’ di pietre come sempre”

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Edward Luttwak usa il suo classico sarcasmo nel trattare l’affaire Gerusalemme.

“È un messaggio ai palestinesi che sono stati presi in giro da 60 anni. Da istituzioni e persone come la Mogherini (Alto-rappresentante e vice presidente della Commissione Europea, ndr.), la quale da 20 anni va in giro a parlare di palestinesi. C’è una famosa foto di Federica Mogherini a fianco di Arafat, come se fosse una stella del rock, o di musical, dove lei vuole sbaciucchiarlo, si vede dalla foto”.

“L’Unione Europea invece ogni due minuti emette un comunicato a favore dei palestinesi, però non hanno mai fatto niente. Poi c’è il governo di Erdogan che giura che sarà lui a liberare Gerusalemme, intanto però il suo lavoro è quello di mettere in prigione i suoi concittadini: circa 60mila negli ultimi 12 mesi”, prosegue l’economista e politologo, aggiungendo che “Abbiamo un fenomeno di macro-ipocrisia che ha preso in giro 3 generazioni di palestinesi. Trump invece vuole dare un messaggio chiaro: c’è stata una guerra dove qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso, voi siete quelli che avete perso. Quindi dovete accettare la sconfitta, come tanti altri popoli hanno fatto, da sempre. È giunta l’ora di fare i conti con la realtà e procedere a ricostruire la loro esistenza e ripartire. Questo è il messaggio. Bisogna dire la verità ai palestinesi, che hanno rifiutato qualsiasi proposta di pace è stata fatta loro. Se avessero accettato una di queste proposte, come quella di Jimmy Carter tanti anni fa, o quella portata da Clinton, anziché sperare sempre in una migliore offerta, avrebbero fermato il processo della perdita del loro territorio”.

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– Quindi non ci sono altre motivazioni politico-economiche?

L’unica motivazione politica è la spinta da parte dei cristiani evangelici, ai quali Trump aveva promesso di spostare l’ambasciata a Gerusalemme già in campagna elettorale. Sono stati loro che hanno insistito, sicuramente non il Governo Israeliano, che se ne frega altamente di questo”.

Gli Evangelici credono che il ritorno di Gerusalemme capitale degli Ebrei sia prodromico alla seconda venuta di Cristo. Pence, il vice di Trump, è l’uomo degli Evangelici alla Casa Bianca.

– Ecco, molti negano che Gerusalemme sia una città ebraica…

“È una città di chi allora, dei portoghesi? Non ho capito. C’è stata una popolazione ebraica da oltre 2mila anni e questo è un dato di fatto. La gente può pensare di tutto, ma ci sono evidenze storiche, ma anche queste non contano. Ma il dato di fatto è che Gerusalemme è capitale di uno Stato che da sempre gli arabi hanno cercato di cancellare. La cosa è finita… hanno perso”.

– Questo lo abbiamo capito, ma mi faccia finire la domanda perché è importante chiarire un aspetto. Israele è il fulcro delle 3 più importanti religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam…

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“Benissimo! Quando i musulmani controllavano la parte orientale di Gerusalemme, loro hanno distrutto molte sinagoghe, quando gli israeliani invece hanno preso il controllo della città non hanno distrutto nulla dei musulmani”.

– Viste le reazioni arrivate dall’Europa, lei prima parlava di Federica Mogherini, crede che Trump possa fare marcia indietro?

“No. L’idea che la Mogherini possa far fare un passo indietro a qualcuno è assurdo. Questo è una prova di futilità, mettersi a fare rumore su un caso come questo illustra soltanto la mancanza di potere”.

– Ma quindi ora cosa succederà?

Non succederà proprio niente! Urleranno un po’, lanceranno un po’ di pietre, ma rispetto a quello che sta accadendo nel resto del Medio Oriente, questo è nulla, uno zero su zero”.

– E la Turchia?

“Vediamo se Erdogan prende un po’ di tempo dall’arrestare i suoi concittadini. È da 60 anni che la Turchia fa dichiarazioni bombastiche senza poi fare nulla. Se inizieranno a fare qualcosa avranno a che vedere con la forza aerea israeliana. Se i turchi vogliono sperimentare, per sapere se sono cresciuti, se sono diventati capaci è la loro opportunità. Bene, ci provino”.

– Invece come valuta il ruolo dell’Arabia Saudita?

“I sauditi sono molto impegnati. Hanno appena comprato il Salvator Mundi per 400 milioni, avrebbero potuto darli ai poveri palestinesi nei campi. Si tratta di agire non di parlare”.