Islamici integrati picchiano figlia col mattarello: “Non puoi vivere all’occidentale”

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A Chieti due genitori albanesi quarantenni di religione musulmana sono stati denunciati per aver picchiato più volte con un mattarello la figlia di 17 anni: voleva vivere “troppo all’occidentale” e per questo alla ragazzina era proibito anche uscire dopo la scuola.

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La minore viene tolta alla famiglia, allontanata da casa e portata in un luogo sicuro, mentre i suoi genitori finiscono sotto inchiesta. È un esempio concreto di come i migranti si stanno integrando. E stiamo parlando di Albanesi, tendenzialmente meno fanatici di altre etnie di religione islamica.

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Gli accertamenti degli investigatori hanno portato a galla una situazione in cui due genitori quarantenni, seguaci dell’islam, non accettavano che la figlia vivesse troppo all’occidentale. La madre e il padre non le permettevano di incontrare amici e amiche dopo la scuola, costringendola di fatto a restare in casa. E quando provava a contraddirli, capitava che fossero botte. In alcuni casi bastava anche non obbedire ai genitori oppure rifiutarsi di compiere o ritardare faccende domestiche per essere picchiata, talvolta persino con un mattarello. Al contrario, il fratello della 17enne – anche lui adolescente – poteva condurre una vita per così dire normale. La ragazza ha manifestato a più riprese la volontà di lasciare l’abitazione della famiglia e, dalle successive indagini della polizia, è emerso che sussistono le condizioni per l’applicazione dell’articolo 403 del codice civile.

Ma la domanda è: se volete che i vostri figli non vivano come noi, perché venite qui, e perché non tornate a casa vostra? Non ci offendiamo mica.