Animali macellati senza stordimento e lasciati morire tra atroci sofferenze in macelli islamici in Italia – VIDEO

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Li appendono vivi per le zampe e li sgozzano senza precedente stordimento: poi li guardano, in fila, morire dissanguati. Lentamente. Questo è permesso in Italia, perché altrimenti gli islamici si turbano.

Immagini tragiche. I macelli islamici sono campi di tortura dei poveri animali, che vengono sgozzati e fatti morire tra atroci sofferenze. Le immagini non arrivano dall’Arabia Saudita, ma da Viterbo.

Gli animali vengono macellati senza la pratica dello stordimento: quindi vengono picchiati, trascinati per le zampe e lasciati a morire tra atroci sofferenze. Dissanguati vivi. Goccia a goccia. Questo è quanto mostrano le immagini pubblicate da Animal Equality, l’organizzazione internazionale che si dedica alla protezione degli animali allevati a scopo alimentare e presente anche in Italia, dove ha potuto, con la sua inchiesta, mostrarci ciò che avviene all’interno dei macelli a cui viene concesso il permesso speciale di macellare gli animali senza stordimento.

In Italia, gli animali, prima di essere macellati, devono essere storditi e poi uccisi. Perché non soffrano inutilmente. Ma si permette, per motivi religiosi, la macellazione rituale islamica. Questi macelli hanno il permesso di non stordire gli animali: per questioni di credo religioso infatti si sostiene che l’animale debba essere cosciente nel momento dello sgozzamento, questo significa che percepisce il dolore. Che capisce che sta morendo. Lentamente.

Uno di questi macelli islamici è a Viterbo. Le telecamere di Animal Equality mostrano cosa accade durante la macellazione rituale islamica, senza lo stordimento. Senza il quale chi macella è costretto a picchiare gli animali e trascinarli perché, ovviamente, essendo coscienti, si ribellano allo sgozzamento e al dolore che segue. Come mostrano le immagini:

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Secondo Animal Equality Italia, quello di Viterbo è uno dei 200 che ha ottenuto la deroga, e ha lanciato una petizione su scala nazionale rivolta al Parlamento italiano “affinché siano introdotte al più presto pene incriminatrici per il maltrattamento degli animali durante le fasi di stordimento e abbattimento e perché venga rinforzato il sistema di controlli atti a identificare e denunciare qualunque forma di violazione. A tal fine, viene richiesta anche l’installazione obbligatoria di telecamere a circuito chiuso in tutte le strutture di macellazione”. Animal Equality chiede anche l’abolizione di qualunque deroga allo stordimento specificando che “Anche nei macelli che operano a norma, la paura e la sofferenza provate da un animale vanno oltre ogni immaginazione”, come spiega Matteo Cupi, direttore esecutivo dell’organizzazione.

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Il prossimo Parlamento, aggiungiamo noi, deve vietare assolutamente la barbara pratica della macellazione islamica in Italia: non possono esistere deroghe per motivi ‘religiosi’. Qui non siamo beduini la cui ‘civiltà’ è nata nel deserto.

http://www.animalequality.it/video-macello-agnelli/