«È questo il dato importante emerso dal primo incontro in Prefettura. Nel 2017 su poco più di 2400 richieste di asilo politico esaminate dalla commissione competente solo a 60 persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico. Questo vuol dire che i profughi veri alla fine sono soltanto il 2.5%. Solo una minima parte dei richiedenti, quindi, ha diritto all’aiuto». Ha dichiarato il consigliere comunale Everest Bertoli, Forza Italia, presidente della Commisione speciale sull’accoglienza a Trieste.
Sono numeri confermati a livello nazionale:
Lo dice anche l’Onu: in Italia sbarcano solo clandestini, appena 2,7% è profugo
«Gli altri sono invece «semplici» migranti in cerca di fortuna nel nostro Paese. È a tutti quelli che è stata rifiutata la domanda? Non devono disperare c’è la Protezione Sussidiaria che permette di essere accolti per 5 anni a spese del contribuente. Oppure può fare ricorso entro trenta giorni: basta cercarsi un avvocato, chiedere il gratuito patrocinio ed è fatta; viceversa il migrante «rifiutato» sarà espulso dal Prefetto e dovrà lasciare l’Italia entro quindici giorni. Se opta per il ricorso, invece, rimarrà in sospeso, in una sorta di «bolla» accolto e ospitato nelle varie strutture a spese dello Stato, fino alla sentenza del tribunale competente» prosegue il consigliere.
«Il secondo fenomeno molto preoccupante è la rotta Baltica per gli afghani che arrivano in Scandinavia attraverso la Russia e poi se si vedono respinta la domanda (Oslo e Stoccolma non elargiscono con facilità la protezione) si mettono in viaggio verso l’Italia, verso la nostra Regione, dove per gli afghani si aprono le porte della protezione sussidiaria ed umanitaria. E cosi mentre il resto dell’Europa spranga le porte e procede con i rimpatri, da noi, grazie alla politica del Governo portata avanti dalle Prefetture le spalanchiamo» conclude Bertoli.