Comprata per 50 mila euro quando aveva 16 anni e poi costretta a mendicare e rubare per ripagare la nuova ‘famiglia’. Questa la storia raccontata da una zingara nata a Firenze, e che ha già due figli, di 1 e 5 anni. Ai domiciliari sono finiti la suocera di 50 anni e il marito di 26 anni. I due, che vivono in un comune alla periferia di Firenze, respingono ogni accusa. Ovviamente.
Non serve andare in Libia per cercare il mercato degli schiavi. Ce l’abbiamo in casa.
Vivono in un’abitazione in un comune dell’hinterland fiorentino, sembra una casa popolare. La tesi della nuova ‘famiglia’ è opposta, al momento dell’arresto avrebbero spiegato che loro la volevano rimandare alla famiglia d’origine perché lei continuava a rubare e chiedere l’elemosina. La 22enne, in passato, era stata arrestata perché sorpresa a rubare. Le indagini, affidate dalla pm Christine von Borries alla polizia, sono ancora in corso: la giovane che, secondo il suo racconto, veniva picchiata dalla suocera, e talvolta anche dal marito, se non portava soldi a sufficienza, avrebbe chiesto aiuto a una famiglia fiorentina dove si sarebbe rifugiata insieme a una delle figlie, per sfuggire alle botte. Dalla loro casa avrebbe avvertito il 113 mentre fuori dalla porta stazionavano la suocera, il marito e una delle loro figlie. Il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per la suocera e il marito, ma il gip Francesco Bagnai, in considerazione della mancanza di flagranza, delle versioni contrastanti, e del fatto che la 22enne è in una struttura protetta, ha deciso per la misura dei domiciliari.
Quindi per ora è questa la situazione: zingari presunti sfruttatori ai domiciliari in una casa popolare. Zingara presunta vittima a spese nostre in una struttura protetta. Non vi sentite presi per il culo?