Bologna, squadristi rossi attaccano sede identitaria

Vox
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Raid notturno dei centri sociali a Bologna, contro la sede di Azione Universitaria, presa d’assalto dal Collettivo Polvere Rossa.

“Non è che un pretesto per concedervi dieci minuti di riflessione – si legge nel volantino – Perché mentre pulirete questa vetrina, anche solo per dieci secondi, vi sentirete disprezzati e non tollerati, proprio nello stesso modo in cui voi fate sentire chi diverge dalla vostra idiozia. Non ci aspettiamo che voi capiate e tantomeno che cambiate. Ci basta lasciarvi questo messaggio con la coscienza di chi anche di giorno vi affronta a viso aperto, con il divertimento di chi vi mette alla berlina in una fredda notte d’autunno. Italiano è chi ha fede nella Costituzione. Italiano è che ha memoria degli ideali della Resistenza. Italiano è chi lotta per il progresso della Patria. Fuori i fascisti da Bologna”.

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“Due mesi fa abbiamo subìto un’intimidazione ad un nostro convegno sulla Siria – racconta Dalila Ansalone, Responsabile Azione Universitaria Bologna – Nessuno di questi soggetti è stato punito. A quanto ci risulta nessuna Istituzione ha preso provvedimenti seri nei confronti di questi violenti che vivono nell’illegalità permanente. Visto che nessuno gli si oppone, si sentono onnipotenti e tranquilli a compiere qualsiasi atto di violenza senza subire alcun tipo di sanzione”.

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“Se non la pensi come loro, usano la violenza – attacca Stefano Cavedagna, Dirigente Nazionale Azione Universitaria – Esattamente come facevano i partigiani in queste zone rosse dopo la guerra. Se non eri con loro, facevi una brutta fine. Non abbiamo timore, rimaniamo solo molto tristi nel vedere fino a dove si possono spingere certi soggetti che fanno della libertà di pensiero il loro mantra ma poi con la violenza cercano di reprimere idee differenti dalle loro”.

Ma è grave leggere un volantino e poi andarsene educatamente.