Ora i profughi chiudono le stazioni: troppo degrado. Assediate dai fancazzisti clandestini che le Ong e il governo hanno scaricato in Siciali e poi imbarcato sui treni diretti verso nord.
Così, le ferrovie sono state costrette chiudere, per motivi di sicurezza e igiene, le sale d’attesa delle stazioni di Bardonecchia e Oulx. Per impedire i bivacchi, anche durante il giorno, dei fancazzisti che la Francia ci rispedisce indietro.
«Respingono tutti, donne incinte, minorenni non accompagnati» dicono in Valle. E fanno bene. Perché la terza guerra mondiale non è nucleare, è demografica. E’ Mohammed, non Kim.
Per le ferrovie, l’asssedio permanente di profughi all’interno della sale d’attesa crea forti disagi al servizio e problemi di sicurezza per il personale. E la clientela protesta. Ovviamente.
A Bardonecchia, Trenitalia ha messo a disposizione della polizia una stanza riscaldata con servizi per accogliere i clandestini, come se fosse nostra responsabilità accogliere chi viene qui a rompere le palle.
«Da una dozzina di giorni, alle 23, portiamo, tè caldo e coperte ai profughi che dormono in stazione e nei sotterranei. Certo, la chiusura della sala d’attesa complica un po’ le cose» dice uno dei cuckold della Croce Ro$$a di Bardonecchia, tal Carlo Florindi. Con la complicità della Carita$, i volontari a pagamento della Cri si stanno preparando ad affrontare quella che definiscono emergenza. «Qualche sera fa – afferma Florindi – i profughi (così li definisce) erano una ventina. C’era un ragazzo in ciabatte. Eppure voleva partire lo stesso, affrontare la montagna senza scarponi».
Alla distribuzione di cibi e vestiti partecipano anche i volontari della parrocchia. «Vorremmo fare di più per queste persone, ma facciamo ciò che possiamo» afferma don Marco Tonda.
Perché sia chiaro: il degrado c’è perché ci sono i cuckold che li sollazzano durante il viaggio. Senza collaborazionisti, non ci sarebbero invasori.