Pensionato italiano vive in auto e chiede elemosina vicino case dei profughi

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Da quattro mesi vive in auto un 70enne di Pomponesco, reduce da un intervento chirurgico: «Spero – è l’appello del pensionato – che si possa trovare una soluzione provvisoria, almeno per consentirmi di passare l’inverno e in attesa di trovare una stanza in affitto a basso costo».

Ma non dovrebbero servire appelli. Quello Stato che spende miliardi di euro per sollazzare i maschi africani, dovrebbe, invece, pensare a gente con lui. A gente come Eros Cardinali, che ha lavorato a lungo come pizzaiolo stagionale in località turistiche. Da alcuni anni è in pensione e percepisce la miseria di 500 euro al mese. La stessa cifra che si becca un qualsiasi genitore di un immigrato come ‘pensione sociale’ senza avere mai lavorato in Italia:

Ecco come gli Immigrati ci rubano le pensioni, ed è legale – VIDEO

«Una somma insufficiente per pagare l’affitto e affrontare le spese quotidiane». Ovvio, visto che per mantenere i finti profughi diamo loro 35€ al giorno (oltre 1.000 al mese) in vitto, alloggio, vestiti, barbiere, lavanderia e paghetta. Invece un italiano di 70 anni, che ha lavorato tutta la vita, si deve mantenere con 15€ al giorno. E deve pagarsi anche le bollette, che al fancazzista pagano i contribuenti.

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«Da agosto scorso, pertanto, vivo e dormo in macchina e mi lavo alla fontanella. Qualche amico ogni tanto mi offre un piatto di pasta, ma altri aiuti non è che ne abbia. Mi sono ridotto a fare quello che fanno a volte gli stranieri arrivati in cerca di fortuna: mi piazzo nel parcheggio di qualche supermercato, con un cartello che spiega la mia situazione e chiedo l’elemosina». Solo che lui non è venuto a cercare fortuna, non è un dipendente del racket delle elemosine, è un italiano di 70 anni finito per strada.

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La settimana scorsa, tra l’altro, il pensionato è stato sottoposto a un intervento chirurgico, all’ospedale Oglio-Po di Vicomoscano, per rimediare alla sindrome del tunnel carpale e pertanto in questi giorni il 70enne è fasciato al braccio. Ti operano e poi ti buttano per strada. Questo è lo Stato italiano. Fosse stato un ‘migrante’, si sarebbero attivati tutti quei parassiti che conosciamo bene.

«Mi toglieranno i punti il 6 dicembre, poi dovrei fare un po’ di riabilitazione».

«Conoscenti mi hanno suggerito di contattare la cooperativa che gestisce gli alloggi di Palazzo Cantoni, a cui mi sono già presentato. Proprio oggi, mercoledì, ci sarà un incontro tra i rappresentanti della coop e l’assistente sociale del Comune. La mia speranza è che l’amministrazione mi dia una mano e decida di sostenere le spese per l’alloggio, almeno per permettermi di far fronte alle giornate fredde in attesa di trovare una sistemazione spartana ma definitiva: una stanza o un monolocale, con costi di affitto per me accessibili».

Intanto, a Pomponesco, dove questo signore vive in auto da mesi, se la spassano in appartamenti sedicenti profughi africani:

http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/06/17/news/ai-profughi-387-nuovi-posti-sono-46-i-comuni-coinvolti-1.15501481

E magari, il fatto che lui non trovi una stanza a prezzo basso, dipende anche dal fatto che ora ci sono coop e prefetture a caccia di appartamenti per ospitare i ‘profughi’. Ogni volta che un *** prefetto affitta casa ad un immigrato, la toglie ad un italiano.