Parigi: Estremisti di sinistra impediscono marcia anti-Islam, assalto sede GI – VIDEO

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Parigi, assalto degli ‘antifà’ alla nuova sede di Generazione Identitaria:

Attaque contre un local identitaire, manifestation illégale, l…

📢 Attaque contre un local identitaire, manifestation illégale : l’extrême-gauche parisienne se ridiculise 📢Vendredi 24 novembre vers 20 heures, à la veille de la manifestation « Face aux islamistes : Défendons l’Europe ! », un groupe d’extrême-gauche d'environ 25 individus a attaqué un local identitaire situé dans le 15ème arrondissement de Paris.Après avoir brisé une vitre et jeté de la peinture sur une façade, le groupe a immédiatement pris la fuite. Pour courir plus vite, certains de ses membres se sont délestés de leur armement. Nos militants ont pu ainsi trouver, semés sur le trottoir, une matraque télescopique, des manches de pioche, une masse en fer… Un passant ayant filmé l'attaque et la fuite, sa vidéo a été transmise à la police.Il est certain que ces individus appartiennent au même groupuscule dont le rassemblement non-autorisé a servi de prétexte à l'Etat pour interdire notre manifestation qui était, elle, déposée depuis plus d’un mois. Il est tout aussi certain que la détermination de nos militants sort renforcée de ce week-end. Tractages et collages continueront. Au grand jour, selon la méthode identitaire. Prochain rendez-vous dans les rues début janvier pour fêter Sainte Geneviève, la patronne de Paris !PS : Nous appelons nos sympathisants à faire un don pour financer les suites légales que nous allons donner à cette affaire mais aussi les aménagements dont a besoin le local attaqué : https://generationidentitaire.org/soutenir/

Posted by Génération Identitaire on Monday, November 27, 2017

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E’ accaduto venerdì sera in un’azione ‘ultraviolenta’, alla vigilia della manifestazione “Affrontare gli islamisti: difendere l’Europa!”. Un gruppo di estrema sinistra di circa 25 individui ha attaccato la nuova sede nel 15° arrondissement.

Dopo aver infranto una finestra e gettato vernice su una facciata, il gruppo è fuggito immediatamente. Alcuni dei suoi membri per correre più veloce hanno disperso le loro armi. Gli attivisti di GI sono riusciti a trovare, sul marciapiede: un bastone telescopico, manici di piccone, una mazza di ferro … Un passante ha filmato l’attacco e il suo video è stato inviato alla polizia.

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“Potevano fare una carneficina”, racconta al Giornale.it Lorenzo Fiato, leader della sezione italiana della formazione internazionale diventata famosa per la missione “Defend Europe” contro le navi delle Ong nel Mediterraneo. Lorenzo era lì nel momento dell’attacco. Con lui altri 21 militanti da Roma, Milano e Torino. “Eravamo a Parigi per partecipare alla manifestazione di sabato contro i crimini degli islamisti e per ricordare i nostri morti”, racconta. “La sera prima siamo andati nella nuova sede dei francesi, non ancora pronta né ufficiale. In teoria nessuno dovrebbe sapere dove si trova. Stavamo solo bevendo qualche birra e chiacchierando del corteo del giorno successivo”. Intorno alle 22 l’inaspettato assalto. “Ero uscito per fare una foto e appena ho messo piede fuori mi sono accorto di circa 20 persone, tutte incappucciate e armate, che correvano verso di noi urlando e spruzzandoci addosso spray al peperoncino. Ci siamo barricati dentro cercando di bloccare la porta. Abbiamo fatto da scudo alle ragazze cercando di nasconderle dietro il bancone o in bagno. Sono stati momenti di grande tensione”.

All’interno della sede rimangono intrappolate circa 20 persone, sette sono italiani. Tra loro anche sei ragazze: “Quando abbiamo capito che si erano fermati ci siamo accorti di non essere tutti”. All’appello manca il fratello di Lorenzo, costretto a rifugiarsi in un ristorante vicino per evitare di essere pestato. “Ha dato un calcio a uno degli antagonisti e poi si è barricato nel locale. Un signore lo ha aiutato a tenere chiusa la porta. I black bloc volevano entrare per fare una carneficina”.

Gli identitari cercano di rincorrere gli assalitori, che però si disperdono per le vie parigine dividendosi in piccoli gruppi. Subito dopo sul posto arrivano la polizia e un’ambulanza. Il luogo viene recintato e protetto da camionette delle forze in tenuta anti-sommossa. Resta da capire come abbiano fatto gli antagonisti a scoprire il luogo della sede. “Forse hanno seguito qualcuno”, ipotizza Fiato. “Di certo è stato un attacco con metodo mafioso e tutto ci fa pensare fosse fatto apposta per far saltare la manifestazione indetta contro l’islamismo”.

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E infatti il prefetto di Parigi la sera stessa annulla il corteo per paura di possibili disordini. Non lontano dal luogo prescelto dagli identitari, infatti, gli antafascisti francesi avevano organizzato una contro-manifestazione. “Avevamo consegnato tutti i documenti per l’autorizzazione mesi fa – spiega Fiato – ma da giorni circolava voce che le autorità volessero impedirla. Adducevano motivazioni di sicurezza, ma non c’era alcun motivo. L’assalto dei black bloc gli ha fornito il pretesto perfetto…”. Inutili i ricorsi presentati dagli avvocati: gli attivisti di Gi sono rimasti tutto il giorno asserragliati nella sede distrutta, protetti dalla polizia. Solo un piccolo gruppo è riuscito a realizzare un picchetto di fronte al Bataclan, il luogo simbolo delle stragi islamiste in Francia. “Le autorità stanno facendo il gioco dei violenti lasciandoli liberi di girare per le capitali europee indisturbati – attacca Umberto Actis, militante di Gi – mentre giovani patrioti non hanno diritto di manifestare civilmente”.