Questa è talmente grave che, sicuramente, i media di distrazione di massa non ne parleranno. E’ la prova che l’attacco concentrico all’editore di DirettaNews è stato premeditato e pilotato direttamente da Matteo Renzi. Dimenticate il giornale di gossip BuzzFeed, che si è meramente prestato al killeraggio. Perché, ovviamente, non poteva essere un partito al governo a lanciare il sasso, serviva, come sempre in questi casi, che il tutto iniziasse da un ‘terzo’.
Come ne siamo sicuri? Beh, perché quelli del PD sono ***, ma non intelligenti. E allora hanno lasciato prove.
L’articolo di BuzzFeed è, come saprete, del 21 novembre, e potete verificare. Proprio alla vigilia della ‘Leopolda’. Il giorno dopo è partita l’offensiva di Renzi contro le millantate ‘fake news’ dalla Leopolda. Ma guardate il video del cazzaro tutto tronfio:
Quando mostra la schermata di un articolo di DirettaNews, la data che si legge in alto sul sito (che indica il giorno in cui chi ha preso la schermata ha visitato il sito) è quella dell’8 novembre 2017(controllate video a 10:42 e foto). Il che significa che lo screenshot è stato catturato dagli sgherri di Renzi quel giorno. Esattamente 13 giorni prima dell’articolo di BuzzFeed.
Il che significa, infine, che Renzi e i suoi collezionavano le schermate di DN giorni prima rispetto all’articolo di BF (e non a seguito dello stesso) e che quindi, nella migliore delle ipotesi il PD e BF hanno collaborato, ma molto più probabile che l’attacco sia stato congegnato e partito proprio dal PD. Che poi si è servito del giornale americano di proprietà vicine alla campagna elettorale di Renzi, per dare una botta ai media indipendenti italiani.
Ora, in un paese normale, dopo questo, che non è smentibile in alcun modo, Renzi dovrebbe essere indagato da un magistrato. Perché ha, di fatto, interferito con il diritto costituzionale di cittadini italiani alla libera espressione.
Non solo. Anche i giornali come Repubblica, Corriere, Stampa, FQ e i più infimi come il Post che hanno banchettato sul cadavere di DirettaNews, dovrebbero essere indagati. Perché loro sì, hanno diffuso fake news: ma loro lo hanno fatto in nome e per conto del Potere. Quindi possono stare tranquilli.
A proposito, come sempre ottimo video di ByoBlu con l’intervista all’editore di DN, che come vedete è una persona semplice (fin troppo semplice) non un demiurgo dei complotti:
Tra parentesi: Facebook ha immediatamente oscurato la pagina di DirettaNews. E’ nel suo diritto, perché non è regolata e si comporta come una normale società, benché agisca in regime di palese monopolio: non esiste un ‘facebook 2’, esistono altri social network che insieme non raggiungono 1/10 del traffico. Ergo, quando ‘banna’ qualcuno lede un diritto: come se la società di autostrade ti vietasse il passaggio perché non ama le auto di colore giallo. In Italia un bar non può, ad esempio, rifiutarsi di servire qualcuno in base alle sue opinioni politiche, mentre la multinazionale Facebook può non servirti in base alle tue opinioni politiche. Questo deve finire. Trump ci sta pensando negli Usa.
Comunque, tornando al punto focale di questo articolo: Renzi ha orchestrato un agguato ad un giornale italiano servendosi dei servigi di un giornale straniero amico. Il PD è il partito della censura.
Renzi, ti abbiamo sgamato. Ma è tutto merito della collaborazione dei servizi russi
Endorsement del NYT al Bufalaro. pic.twitter.com/qjKl876jBn
— Alfio Krancic (@AlfioKrancic) 27 novembre 2017
Ps. L’articolo che Renzi ha definito fake news, oltretutto, non lo è. E’ una traduzione dal giornale inglese Mirror, una storia vera per quanto incredibile:
http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/singer-cancer-given-eight-months-9667069