Black Friday, loro si pestano: lui diventa l’uomo da 100 miliardi di dollari

Vox
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Scene di ordinaria follia consumistica ieri, negli Stati Uniti. Un tempo c’erano le chiese, oggi i nuovi luoghi di culto sono i centri commerciali. Siamo nell’era del consumismo esasperato: e più le popolazioni si impoveriscono, più si esaspera.

Dall’America, centro degradato di questa religione, la nuova ‘moda’ del ‘Black Friday’, una sorta di Natale pagano durante la quale i fedeli sacrificano se stessi alla ricerca degli sconti migliori, è dilagata anche in Europa. Quest’anno anche in Italia.

E c’è un nuovo dio, nell’olimpo del consumismo. Il fondatore di Amazon, Bezos: in un solo giorno il suo patrimonio è salito di 2,4 miliardi di dollari e ha sfondato quota 100 miliardi. Una cifra che non si vedeva dal 1999, quando a riuscirci fu il fondatore di Microsoft, Bill Gates.

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Il boom è stato determinato dall’ottimismo dei mercati sull’andamento delle
vendite del colosso della distribuzione.

Una marea di schiavi che lavorano per lui. Una marea di fedeli che comprano nella sua chiesa. La Globalizzazione sta concentrando la ricchezza in modi nemmeno immaginati fino al secolo scorso, quando c’erano le rivoluzioni.

E nonostante questa concentrazione folle, le rivoluzioni non ci sono più. Perché il consumismo ha consumato anche il desiderio di rivolta. Ormai anche il solo pensare di ribellarsi a questo sistema totalmente iniquo è morto dentro molti di noi. Consumato.

Ps. Ma non in tutti.