La scorsa notte hanno bivaccato in una struttura messa a disposizione del vescovo, dopo il rifiuto del parroco di Piove di Sacco. Oggi, i fancazzisti africani in fuga da Conetta sono stati portati a Padova con due autobus di linea: ovviamente gratis. Hanno raggiunto la stazione di Padova e da lì sono arrivati a piedi davanti alla Prefettura.

Pretendono appartamenti. Una delegazione dei cosiddetti richiedenti asilo è stata addirittura ricevuta dal Prefetto, dal sindaco Giordani e da esponenti della Diocesi di Padova: non servono commenti.

“Sono scesi con un nulla di fatto – ha spiegato tal Omid Firouzi della famigerata Ong locale Sconfinamenti Padova – c’è un rimpallo di competenze e invitano i migranti a rientrare a Cona. I richiedenti asilo dal canto loro non hanno intenzione di tornare nell’hub e di conseguenza c’è da capire dove trascorreranno la notte”. Tranquilli, la trscorreranno a Padova.

Intorno alle 21 è infatti arrivata la solita sbracata di quei golosoni della Diocesi:”Su richiesta esplicita del Prefetto di Padova, per ragioni di ordine pubblico e per favorire il proseguito della trattativa che si terrà mercoldì con il Prefetto di Venezia, la Diocesi di Padova ha messo a disposizione un proprio spazio per far trascorre la notte ai richiedenti asilo giunti a Padova da Piove di Sacco, che ripartiranno domattina”. Ma vi rendete conto: ‘trattativa’. Ma trattativa de che?

Questi ex preti sono sempre pronti ad ospitare, di notte, nuovi membri africani.

“Ho ascoltato le ragioni di questi ragazzi e non posso che comprenderli da un punto di vista umano – spiega il sindaco Pd Giordani – quello che accade in queste ore conferma che l’unica soluzione sostenibile ed efficace perché questi fenomeni epocali non diventino mai emergenze sociali è quella di andare velocemente verso la micro-accoglienza diffusa”.

L’unica soluzione sostenibile è rimandarli in Africa. Altro che ‘accoglienza diffusa’.