Carabinieri arrestati, lo spacciatore che li ha denunciati beccato a rapinare

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Vi abbiamo parlato della vicenda di Aulla:

E’ di sabato pomeriggio l’ennesimo arresto di E. A. K., ventiseienne marocchino, con una lunga serie di precedenti per spaccio e furti di ogni genere, senza fissa dimora che è stato arrestato dai carabinieri dentro a un centro commerciale perché, dopo aver rubato il cellulare ad una signora stava cercando di estorcerle denaro in cambio della restituzione del telefono.

K. è un delinquente noto a tutti gli abitanti di Aulla ed è anche uno dei principali accusatori di un gruppo di carabinieri tra i quali c’è Alessandro Fiorentino, che grazie anche alle sue accuse di trova in carcere da sei mesi.

K. è indicato come parte offesa nell’avviso conclusione indagini e la circostanza a cui si fa riferimento è esattamente quella che è stata mandata in onda dalla trasmissione Piazza Pulita nel servizio di Micaela Farrocco.

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Curiosa, ma non è certo l’unico caso nel corposo documento che attesta una delle indagini più grandi avvenute all’interno dell’Arma dei Carabinieri, è la descrizione dei reati che il pluripregiudicato maghrebino ha attribuito ai carabinieri nella sua denuncia.

Quasi sorvolata la circostanza che il pluripregiudicato sia stato beccato per l’ennesima volta durante un normale controllo, in possesso di un ovulo di cocaina e che abbia cercato di disfarsene sotto gli occhi dei carabinieri e di darsi alla fuga, viene invece dato molto risalto al fatto che “Fiorentino – insieme a tre colleghi –con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, colpendo reiteratamente e per un lungo periodo temporale (circa venti minuti) E. A. K., con pugni calci, scariche elettriche prodotte da due storditori elettrici (c.d. taser) e gridando rabbiosamente al suo indirizzo di indicare il luogo ove si fosse disfatto di quella che ipotizzavano essere sostanza stupefacente, mentre costui si trovava sdraiato a terra e con le mani ammanettate dietro la schiena, così infliggendogli prolungate sofferenze, gli cagionavano lesioni personali giudicate guaribili in giorni: tre”.

Facciamo mente locale: il pregiudicato viene preso con un ovulo di cocaina e vien visto gettarla oltre il ciglio della strada (dove poi sarà di fatto ritrovata e confermata come droga). Tenta di scappare e viene raggiunto e portato in caserma dove quattro – attenzione quattro – carabinieri lo pestano con incredibile violenza per un tempo decisamente molto lungo. Anche facendo finta di non sapere che Fiorentino è cintura nera di diverse arti marziali e che uno degli altri tre carabinieri, oltre che esperto delle stesse arti marziali è anche istruttore degli incursori della Marina, è difficile immaginare che un uomo inerme e ammanettato venga preso a calci pugni e botte di vario genere da quattro persone e possa avere avuto un referto di lesioni giudicato dai medici guaribili in soli tre giorni.

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Tre giorni, notoriamente, sono il minimo che viene prescritto nei casi di più assoluta banalità, quando cioè, di fatto, il soggetto non ha nulla, ma si è recato comunque al Pronto Soccorso. Un semplice livido, per esempio, non guarisce in tre giorni e se ti danno pugni e calci per venti minuti è impossibile non riportare neanche un livido. Se poi per quello stesso tempo ti pestano due tra i carabinieri più addestrati al combattimento è assai probabile che non resti neppure pelle sufficiente per poter evidenziare i lividi.

La parte offesa, però, ha potuto continuare a ripetere con costanza quasi compulsiva i suoi traffici illeciti mentre Fiorentino da giugno non ha più messo piede fuori dalla galera. La notizia dell’arresto di sabato si è sparsa rapidamente per tutta Aulla e forse ha contribuito ad accendere scintille in quella che sempre più assomiglia ad una pericolosa polveriera.

Ieri sera verso le 19, alla stazione di Aulla, un branco di extracomunitari che abitualmente gravita in quell’area, salendo sul treno senza biglietto per fare piccoli furti su tratte molto brevi, ha accerchiato e minacciato con dei bastoni due ragazzi aullesi che stavano tornando a casa dalla stazione.

Qui urge un intervento che liberi i Carabinieri dalla persecuzione di magistrati che stanno gettando una città nel caso.