Immigrati protesta davanti al palazzo della Prefettura e della Provincia a Novara. Sul posto polizia e carabinieri. Una protesta non autorizzata. Un nutrito gruppo di immigrati vorrebbe entrare nel palazzo che ospita sia la Prefettura che la Provincia: il gruppo ha già comunicato che non se ne andrà finché non verrà ascoltato.
L’arrivo sul posto delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa ha poi permesso di disperdere il gruppo di violenti. L’assembramento è stato ricostituito davanti all’hotel Arena, alla rotonda Massimo d’Azeglio, che per molti dei manifestanti è l’abituale domicilio in cui alloggiano. Una delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto Claudio Ventrice.
“Credo – denuncia il deputato di FdI Gaetano Nastri – che questa mattina si sia toccato il fondo: vedere una cinquantina di stranieri che protestavano davanti alla Prefettura di Novara, obbligando le forze dell’ordine a intervenire, è un fatto che deve far riflettere sull’atteggiamento che il nostro Paese sta adottando”.
“Vengono accolti, aiutati, messi nelle migliori condizioni possibili per un Paese che, di suo, è già in difficoltà e per tutta risposta scendono in piazza e si scontrano con le forze dell’ordine. – afferma Nastri – Sono situazioni che non si possono accettare e alle quali bisogna porre rimedio. Per prima cosa, chi ha protestato davanti alla Prefettura deve essere rimandato al suo paese d’origine, senza se e senza ma. E poi bisogna chiedere conto di quanto è successo alla cooperativa che ha vinto l’appalto per la gestione di questi stranieri. E’ troppo comodo incassare i soldi e poi dimenticarsi di queste persone. Avrebbero dovuto pensarci loro a spiegare agli extracomunitari come e perché i permessi sono in ritardo: invece, si lavano le mani di qualsiasi cosa succeda”.
“Proprio per questo motivo quindi – conclude il deputato novarese – presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno. Questo perché fornisca spiegazioni su quanto accaduto e perché vengano studiati provvedimenti nei confronti degli stranieri che si comportano in questa maniera. Nonché delle cooperative che non li gestiscono”.