Ema, Milano perde il carrozzone UE alle buste

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L’Ema, il baraccone UE per il farmaco che dovrà lasciare Londra dopo Brexit, sarà ospitata da Amsterdam. A deciderlo è stato il sorteggio con una monetina le buste effettuato a Bruxelles dopo che al ballottaggio finale Milano e Amsterdam avevano ricevuto gli stessi voti. Il governo abusivo è riuscito a perdere anche con la monetina.

“Tavecchio, per l’esclusione dai mondiali dopo la sconfitta con la Svezia, si è dimesso. Ora chi si dimetterà per la sconfitta di Milano per la sede Ema?”, attacca già Maurizio Gasparri (Forza Italia), “Bisognava vincere prima con un’adeguata azione politico-diplomatica. Non ridursi al sorteggio”. “Ora questo governo di incapaci si dimetta e vada subito a casa e si torni al voto senza perdere tempo”, aggiunge Paolo Grimoldi (Lega), “È inaccettabile che Milano, che aveva le migliori credenziali, abbia perso la corsa all’assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco solo per l’inconsistenza e l’incapacità a livello diplomatico di un Governo che conta meno di zero e non ha alcuna credibilità internazionale”.

La cronaca della giornata:

Milano passa il secondo turno delle votazioni per aggiudicarsi l’Agenzia europea del farmaco (Ema) con 12 punti. Il capoluogo lombardo è ora in finalissima contro Amsterdam, che ha ottenuto 9 punti. Si apprende da fonti a Bruxelles. Secondo quanto si apprende Copenaghen ha ottenuto 5 punti. Quindi a conti fatti, c’è stata un’astensione. Secondo indiscrezioni si tratterebbe della Slovacchia, dopo l’eliminazione di Bratislava al primo turno

Milano passa il primo turno nella votazione segreta per l’assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), che traslocherà da Londra, per la Brexit. Si apprende da fonti a Bruxelles. Sono passate anche Amsterdam e Copenhagen. La votazione prevede fino ad un massimo di tre round. Il secondo turno inizierà dopo un breve intervallo.

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Milano al primo turno ha ottenuto 25 punti. Amsterdam e Copenaghen, le altre due città passate al secondo turno, hanno ottenuto 20 punti ciascuno. Si apprende da fonti Ue. Tutti gli altri contendenti sono fuori, compresa Bratislava, data all’inizio in pole.

“Buona fortuna a tutti i candidati ad ospitare Ema e Eba. Qualsiasi sarà il risultato, il vero vincitore del voto di oggi è l’Ue a 27. Organizzati e in preparazione per la Brexit”. Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in un Tweet, riferendosi alla votazione che si svolgerà a breve.

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Per la decisione sulle agenzie europee del Farmaco (Ema) e l’Autorità bancaria (Eba) “credo sia importante l’equilibrio geografico. Ci aspettiamo che almeno una delle due vada ad uno dei Paesi di più recente ingresso”. Così il segretario agli Affari europei ceco Ales Chmelar arrivando al Consiglio Affari generali Ue. Chmelar ricorda la candidatura di Praga per ospitare l’Eba.

Malta e Zagabria si sono ritirati dalla corsa per ospitare l’Agenzia europea per il farmaco. L’abbandono di La Valletta è annunciata dal sito ufficiale del governo maltese, mentre del ritiro di Zagabria ne ha parlato il ministro degli Esteri, secondo quanto si legge su alcuni on-line del Paese.

Prima della sua creazione le aziende farmaceutiche dovevano ottenere l’autorizzazione da parte delle autorità dei singoli membri sostenendo un costo ulteriore stimato intorno ai 350 milioni di dollari all’anno. Ora, con l’introduzione di un organismo unico europeo, il mercato dei farmaci è stato ‘aperto’ evitando, in questo modo, che le singole autorità nazionali possano impedire il commercio di nuovi farmaci simili a quelli prodotti dall’industria nazionale. Basta pagare una tangente e non più 26.

Sorge comunque spontanea una domanda: che ci stiamo a fare nella Ue? Paghiamo i conti degli altri Paesi.