Milano, immigrati e studenti rossi sfasciano auto e vetrine: “Vogliamo Ius Soli”

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Basta definire ‘studenti tout court’, una piccola minoranza di dementi al soldo di Soros

Prima di vandalizzare quello che c’è di più sacro, la nostra Cittadinanza, hanno pensato bene di iniziare dalla loro città: New Jersey, vetrine e consolati imbrattati, bombe carta e fumogeni, negozi occupati, un blitz fallito in Stazione Centrale.

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Loro sono 500 fancazzisti della Rete dei collettivi autoproclamatisi studenti, che in occasione della Giornata Mondiale dello Studente sono scesi in piazza per manifestare contro l’alternanza scuola lavoro, a favore dello ius soli e per i diritti di cittadinanza. Cose totalmente in contrasto tra loro, visto che i ‘padroni’ adorano la prima e anche lo ius soli che fornisce altra carne fresca low-cost: ma quando hai la testa vuota come questi 500 dementi, non puoi capirlo. Tanto il papi ti compra il perfetto kit da rivoluzionario part-time.

Al grido di «Chi non salta un fascista è» e «Lo studente paura non ne ha» il corteo ha devastato il centro

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«Nelle nostre classi ci sono moltissimi studenti migranti o nati in Italia da genitori migranti: non accetteremo di essere divisi tra ragazze e ragazzi di serie A e di serie B. – scrive la Rete degli studenti nel comunicato, dimenticando di rappresentare una minuscola componente degli studenti -. Lungo il percorso abbiamo sanzionato diversi luoghi simbolici del razzismo di stato, delle deportazioni, della negazione della cittadinanza ai migranti e ai loro figli e dello sfruttamento di un’alternanza che non guarda in faccia a nessuno». Hanno ‘sanzionato’.

Contro questi vandali serve prima il manganello e poi il lavoro forzato.
Perché l’Italia è nella condizione attuale, perché i dementi come loro degli anni ’60 e ’70 ora fanno i politici e i giornalisti. Manganello anche per loro.