Riina è morto, Antimafia nel panico

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Riina è morto alle 3.37 nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma.Ieri aveva compiuto 87 anni. Operato due volte nelle scorse settimane, dopo l’ultimo intervento era entrato in coma. La Procura di Parma ha disposto l’autopsia sulla salma perché, ha spiegato il procuratore Antonio Rustico, il decesso è avvenuto in ambiente carcerario e quindi richiede completezza di accertamenti, a garanzia di tutti”. Le condizioni cliniche del boss si sono ulteriormente aggravate e poi sono precipitate una decina di giorni fa, quando dal reparto detenuti dell’ospedale Maggiore è stato trasferito in terapia intensiva-rianimazione, dove è rimasto fino alla morte. I familiari del boss Totò Riina non sono riusciti a incontrarlo prima che morisse nonostante il permesso straordinario ricevuto dal ministro della Giustizia che aveva autorizzato la visita.

E la morte di Riina ha gettato l’Antimafia nel panico. Perché se la Mafia è il male, l’Antimafia è un sistema corrotto di favori e prebende che somiglia molto alla Mafia. E come ogni ‘anti’, anche questo carrozzone poggia la propria esistenza sulla minaccia mafiosa: per questo non vogliono risolvere il problema, loro esistono e si dividono soldi grazie al problema.

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Basti pensare a don Ciotti e alla sua associazione ‘antimafiosa’ Libera, ora entrate in affari col sistema corrotto dell’accoglienza dei fancazzisti in diretta concorrenza con Coop, Vaticano e ‘ndrangheta. E a tutti i finanziamenti a pioggia che riceve.

Per questo Bindi, quella intelligente, si è subito affrettata a spiegare che “la morte di Riina non sconfigge la Mafia”: lo sappiamo, ma a voi va bene così.