Clandestini, Zuccaro attacca buonisti: “Migranti rischio per la nostra civiltà”

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Il procuratore anti-Ong di Catania, Carmelo Zuccaro, approva l’accordo con la Libia e attacca i buonisti

Lo ha fatto sapere mercoledì sera, durante il suo intervento come relatore nel ciclo di conferenze promosso dal Collegio Augustinianum dell’Università Cattolica, dal titolo “La gestione interna del fenomeno migratorio”.

Prima ha criticato la gestione “improvvisata” del fenomeno migratorio da parte del governo ‘italiano’ e il fallimento delle missioni Ue (Frontex e Eunavfor Med) che “non hanno raggiunto i loro obiettivi”.

“L’afflusso incontrollato di migranti clandestini gestito dalle bande criminali libiche era il fattore di maggior destabilizzazione della Libia”. Bene ha fatto dunque Minniti a mettere Al Serraj nelle condizioni di “controllare le zone di imbarco”. Il prezzo è quello di aver costretto i profughi in “centri disumani”? Certo. Per questo il pm vorrebbe “l’intervento delle Nazioni Unite nel controllo dei centri”, ma non farebbe un passo indietro sulle scelte politiche prese. Le partenze vanno comunque fermate.

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A discutere con lui tal Francesca De Vittor, “ricercatrice” in diritto internazionale dell’Università Cattolica di Milano.

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Per la De Vittor ogni essere umano ha “diritto a migrare” ovunque voglia e lì presentare richiesta di asilo, perché “l’Italia ha ratificato norme internazionali che impongono” di “far entrare tutti e poi decidere chi deve rimanere”. Un genio.

Per Carmelo Zuccaro, invece: “Non si può dire che quello di Serraj è un governo canaglia”, dice. “La Guardia Costiera di Tripoli è composta da persone che rispettano le leggi – aggiunge il pm – trattare con Al Serraj non significa diventarne complici, ma serve a bloccare il traffico di migranti. La linea da seguire è quella dettata da Falcone e Borsellino nella lotta alla mafia. I trafficanti sono dei mostri – ripete Zuccaro – ma se noi li lasciamo liberi di arricchirsi continueranno a mantenere il potere e a incrementare l’orribile tratta di esseri umani”. Esseri umani che sfruttano la tratta: le uniche vittime sono infatti le società che si trovano costrette ad ospitarli.

Poi Zuccaro attacca le Ong: “Tutte le attività che consentono ai migranti di arrivare in Italia – sostiene il pm – si pongono in oggettivo contrasto con la lotta ai trafficanti”.

“Non si può dire ai profughi ‘mettetevi in mare’ e poi decidere chi accogliere e chi respingere – precisa – Lo Stato ha diritto di controllare il flusso migratorio che diventa un costo per chi accoglie”. Il diritto del governo si trasforma poi nel “dovere verso i cittadini” di “non impedire un accesso incontrollato che superi le capacità di accoglienza”: “Ci sono milioni di persone povere che tentano di partire, ma questo non corrisponde al dovere di uno Stato, che ha risorse limitate, di farli entrare. La Croce Rossa insegna che prima di prestare soccorso è necessario assicurare la propria sicurezza. Mi chiedo: uno Stato che fa entrare 10 milioni persone può definirsi sicuro?”. Ovviamente no. Perché un governo che “non è in grado di controllare l’ingresso dei migranti previa autorizzazione mette a rischio la civiltà dello Stato”.

Per inciso: non parte alcun povero, i poveri rimangono dove sono, non hanno migliaia di euro da pagare ai trafficanti. Da noi arrivano spacciatori, prostitute e avventurieri.