A processo per questi manifesti: ArciGay e PD chiedono 100mila euro di danni

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Si è aperto il procedimento a carico del responsabile romagnolo di Forza Nuova per – rullo di tamburi – i manifesti funebri affissi dal partito di contro l’unione (in)civile celebrata a Cesena il 25 settembre 2016.

Arcigay Forlì-Rimini-Cesena ed il Comune di Cesena chiederanno 50 mila euro a testa, quale risarcimento dei danni morali, al responsabile forzanovista Mirco Ottaviani.

Ora, se fossimo in un paese serio, chi si permette di ingolfare i tribunali con richieste demenziali come queste, verrebbe condannato lui ad un risarcimento monstre che gli farebbe passare la voglia di denunciare a casaccio.

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Ma non viviamo in un paese serio. Bensì in uno con una magistratura che è culo (e sottolineiamo culo) e camicia con i le associazioni e i politici che presentano queste denunce.

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Alta è l’attenzione verso quello che potrebbe diventare un “processo pilota” contro la libertà di espressione: vedremo se in mancanza della legge sulla cosiddetta ‘omofobia’, basterà essere contrari ai matrimoni gay per essere perseguitati dai magistrati.

Ottaviani dovrò rispondere della violazione delle nome anti-discriminazione introdotte negli anni ’70, quando lo Stato ratificò la convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale. Perché, secondo l’ArciGay, gli omosessuali sono una razza.

Quando i fanatici di queste associazioni comprenderanno che la libertà di espressione non si può comprimere, e che questo è un bene anche per loro, saranno cittadini migliori.