Crolla il livello di istruzione in Germania. E’ uno degli effetti dell’immigrazione di massa. Un report diffuso segnala una correlazione diretta tra l’elevato numero di alunni stranieri nelle classi tedesche e il livello di apprendimento. Numero che va crescendo di anno in anno. Dal 2011 sono, infatti, aumentati del 34%.
Nelle grandi città della Germania, i bambini tedeschi sono quasi minoranza. E soffrono la presenza dei nuovi arrivati. Come sta succedendo in Italia questo ha infatti un impatto sulla capacità di apprendimento.
Secondo lo studio condotto dal Kultusministerkonferenz, la federazione dei ministeri dell’Istruzione (Kmk), in Nord Renania Westfalia e in Renania Palatinato il 24% degli studenti è insufficiente in ortografia. Nel Baden-Württemberg la percentuale scende a 22, mentre in Assia a 19. Non solo. La metà degli studenti fa fatica persino a leggere un brano semplice. E con la matematica la situazione non migliora di ccerto. Nel Baden-Württemberg e nella Bassa Sassonia, per esempio, più del 15% degli studenti è molto al di sotto della sufficienza. Secondo il report “i genitori dei bambini emigrati spesso parlano solo la loro lingua e gli scolari di madre lingua tedesca rimasti, appartengono a famiglie disagiate, con genitori non in grado di aiutarli”. Sono quelli abbandonati dietro le linee nemiche.
Non è un problema solo tedesco. Più immigrati ci sono in classe, più il rendimento della classe diminuisce. Questo grafico non lascia spazio a dubbi: in una scala che va da 0 a 100 in Grecia, per esempio, diminuisce di 80 punti, di 70 punti in Belgio e di 60 punti in Olanda. E in Italia il rendimento della classe nel suo complesso, cala di ben 50 punti. Esattamente come in Germania.

Secondo qualcuno, basterebbe la presenza a scuola a rendere ‘italiano’ il figlio di un immigrato. Si, nel mondo dove 2+2 fa 5. Il mondo dello ius soli.