Dopo lo stupro di due ragazzine di 14 anni nel mirino è tornato il campo nomadi di via Salone. Dove abitano mantenuti, ladri, assassini. E stupratori: “Ho fatto una promessa ai residenti: nel 2018 non dovrà più esistere – ha spiegato al Franco Pirina, presidente del comitato di quartiere di Ponte di Nona.Non fermerò più i residenti che incitano al fai -da -te. Hanno i loro motivi, vogliono tutela per la sicurezza e la salute propria e dei loro figli. Non è possibile continuare a vivere in questo modo. Se non arriverà l’esercito, insieme a diversi comitati di quartiere, faremo una manifestazione per bloccare la Tiburtina”.
“Hanno trovato auto rubate, clandestini, droga, merce proveniente da furti, gioielli e altro. Ha raggiunto lo stadio uguale a quello di via Salviati a Tor Sapienza. L’illegalità vegeta, e in molti si sentono impuniti. Dopo i due arrestati per stupro, la gente che ha figli ha ancora più paura. Ho sentito i commenti di alcuni papà: non posso riportarli, ma sono giustificabili“. Chiedono di radere al suolo il campo nomadi degli stupratori. Ma non ditelo, sarebbe razzismo.
“La maggior parte delle persone che vive nel campo – continua il rappresentante dei residenti – è gente furba e spregiudicata. Fanno presa sulle ragazzine ingenue che possono essere attratte dal loro modo di vita, e possono essere avvicinate ogni giorno. E poi non c’è interesse a volersi integrare da parte loro, non rispettano la legge. Per molti rubare o stuprare è qualcosa che è possibile fare. Mi spiega dove è scritto che dobbiamo avere un vicinato del genere? Voglio aggiungere che la situazione dei campi rom della città e degli insediamenti abusivi è esplosiva ovunque».
“In un esposto – conclude amaro Pirina – avvertivamo pure che da un momento all’altro potrebbero scoppiare patologie infettive a causa delle condizioni igienico-sanitarie documentate. Non c’è controllo nemmeno sui bambini che vanno a scuola. Ora, dopo che si è saputo dello stupro, la gente non vuole più aspettare che avvenga qualcos’altro”.
E’ sorprendente che il campo nomadi di via di Salone sia sempre in piedi, dopo tutto quello che è successo. E’ tempo di cacciare gli Zingari da Roma. E dall’Italia.