Cugina terrorista islamico darà lezioni di Islam in scuola Milano

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Arcigay e Pd entrano a scuola per dare lezioni sul sesso e l’Islam: accade all’istituto comprensivo Sandro Pertini di Milano, diventato un caso politico e istituzionale. Il ministro dell’Istruzione aveva assicurato che nelle scuole italiane non si sarebbe discusso delle «teorie gender», invece nel suo ciclo di lezioni l’Arcigay parla di variabili biologiche e orientamento sessuale. Molti genitori degli alunni della scuola media erano all’oscuro di tutto, altri si sono arrabbiati al punto tale che il caso verrà discusso in Consiglio comunale.

Per quanto riguarda invece le lezioni sull’Islam, è stato organizzato un incontro con la consigliera comunale del Pd Sumaya Abdel Qader. Una vicenda destinata ad assumere risalto nazionale, perché questi corsi stanno andando in scena in altre scuole. Nelle circolari della dirigenza scolastica si fa riferimento ad un progetto di «educazione alle differenze, all’inclusione e alla cittadinanza».

Nella lettera inviata il 13 settembre si chiedeva di manifestare «l’eventuale non adesione» entro la fine del mese e rendeva noto che il progetto si sarebbe avvalso del contributo degli «esperti volontari del gruppo Scuola dell’Arcigay» e della «scrittrice Sumaya Abdel Qader». Quest’ultima, però, oltre a essere consigliera comunale del Pd è anche una ex dirigente del coordinamento dei centri islamici milanesi, il discusso Caim. Forse di questo non ne era a conoscenza la dirigenza scolastica, che ha deciso di annullare l’incontro dopo aver appreso di questa militanza politica e del forte connotato ideologico-religioso. Ufficialmente, però, è stato spiegato che l’incontro è stato annullato «sopravvenuti impedimenti».

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Dura è la reazione del consigliere comunale della Lega Massimiliano Bastoni: «È scandaloso che vengano insegnate ai bambini cose simili. Non perché io pensi che l’omosessualità vada contrastata o non tutelata, ma lasciamo stare i bambini – spiega, come riportato da Il Giornale – Il punto è che queste non sono materie di insegnamento, sopratutto in questa fascia di età, e non si capisce la necessità che lo siano, in secondo luogo i genitori non erano stati adeguatamente informati».

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