Sudafrica: Rivolta degli agricoltori bianchi dopo escalation sgozzamenti

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Seme di rivolta bianca nel Sudafrica governato dalla maggioranza nera e controllato economicamente da una piccola élite che ha venduto il proprio popolo in cambio della promessa che, economicamente, non sarebbe cambiato nulla. Come è stato.

Le masse nere sono rimaste quelle che erano. L’élite finanziaria bianca ha cooptato quella politica dell’ANC mollando al proprio destino la classe lavoratrice bianca. E gli agricoltori. Non i latifondisti, ma quelli che lavorano nelle proprie grandi fattorie.

E oggi, mentre migliaia di questi farmers marciavano in tutto il paese per protestare contro l’escalation di omicidi per mano di branchi di neri, un altro di loro è stato accoltellato a morte nel Natal. Facendo crescere la rabbia dei manifestanti. Impotenti da quando è finita l’Apartheid, ormai non più necessaria alle élite globaliste dopo il crollo dell’Urss.

Gli agricoltori bianchi hanno usato le loro automobili per bloccare l’autostrada R59 a Vereeniging, causando un enorme blocco del traffico. Una marcia simile ha avuto luogo a Città del Capo, e ci sono state proteste nelle città del KwaZulu-Natal.

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Il leader del movimento suprematista nero Julius Malema ha attaccato: “Gli agricoltori bianchi stanno bloccando le strade e la polizia non sta sparando”.

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Gli agricoltori hanno presentato il loro memorandum di denunce al sindaco di Midvaal Bongani Baloyi.

“Stop l’uccisione dei nostri agricoltori, fermare tutti i crimini di odio fatti contro i bianchi, fermare il genocidio bianco, aiutare le persone bianche a sentirsi al sicuro in Sudafrica e portare più poliziotti nei nostri quartieri e fattorie per pattugliare”.

“Se non riceviamo una risposta da te in sette giorni, saremo costretti a tornare di nuovo, solo questa volta torneremo per sei giorni.

“Se non riceviamo la conferma che hai inviato questa lettera al Parlamento entro 14 giorni, saremo costretti a tornare per 14 giorni! Dobbiamo essere ascoltati e faremo tutto quello che serve per fare ascoltare le nostre voci “.

Nel frattempo, tre persone sono rimaste ferite quando un camion è piombato contro le auto.

Quello che accade in Sudafrica è un promemoria a quello che potrebbe accader da noi entro pochi decenni, visto il ritmo di riproduzione africano. Per chi non conoscesse la storia sudafricana che i boeri non sono stati colonizzatori di terre altrui, ma di terre vuote. Furono semmai gli inglesi a rubare le terre ai locali. Quindi non siamo in presenza di una reazione al colonialismo, ma di una guerra di sterminio razziale contro la minoranza bianca. Qui, per ora, chiedono ‘diritti’. Appena saranno abbastanza, si prenderanno i nostri, diritti. Poi ci stermineranno. Perché non esiste convivenza tra popolazioni ontologicamente diverse sullo stesso territorio: una vive, l’altra muore.