Terrorismo islamico, Roberti: “Preoccupazione per le imbarcazioni fantasma che sfuggono ai controlli”
“I soggetti militanti dall’Isis dispersi dopo la disfatta sul territorio prima in Libia e poi anche in Siria possono approfittare dei flussi migratori per arrivare più facilmente in Europa. Con i flussi migratori arriva di tutto e quindi anche i terroristi, specie dopo la caduta di Raqqa nei giorni scorsi. E’ un’ipotesi concreta”. Così in un’intervista a Il Messaggero il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti.
Che poi spiega: “Del resto, l’attentatore di Berlino, Amri, così come quello di Marsiglia, Hannachi, erano arrivati in Italia attraverso i barconi. Ricordiamoci, che per combattere il terrorismo bisogna intervenire sui principali finanziatori, tra i quali paesi di primissimo piano in Medio Oriente e per farlo ci vuole uno sforzo unitario della comunità internazionale”.
Terrorismo e imbarcazioni fantasma – “C’è una preoccupazione relativa alle cosiddette imbarcazioni fantasma che arrivano sul nostro territorio evitando i controlli a cui vengono sottoposti i migranti. Un canale che potrebbe essere usato da criminali di ogni genere”.
“L’Isis si comporta come uno stato mafia: si finanzia con traffico di stupefacenti, armi, opere d’arte e migranti. Uno stato mafia che è ancora lontano dall’essere sconfitto”, ha concluso il procuratore.
Che non è possibile sconfiggere. Perché è una religione. E le religioni muoiono solo con i propri ‘fedeli’. Di quei fedeli ne abbiamo in casa milioni. Saremo sicuri solo dopo un’operazione alla birmana.