Lo scorso mercoledì un compagno di classe si è avvicinato a Sergio per chiedergli se stesse bene. E lui, fra un sorriso e un colpo di tosse, ha risposto: «Sto morendo». Doveva essere una battuta, si è rivelata la tragica verità: Sergio, 14 anni, è morto ieri dopo essere stato colpito da meningite.
Adesso tutti gli studenti della sua scuola, l’Andriano di Castelnuovo Don Bosco, si stringono a lui attraverso i social network ma intanto temono anche per la propria salute: da lunedì stanno disertando le lezioni in massa e qualcuno parla anche di altri studenti ammalati. Dall’Asl, però, smentiscono. Ma fanno sempre così.
Sergio, che abitava a Cortazzone (comune infestato da profughi in provincia di Asti) con la famiglia, si è sentito male mercoledì, lamentando febbre alta, tosse e forti emicranie. Poi, nella notte fra venerdì e sabato, le sue condizioni sono peggiorate ed è stato ricoverato all’ospedale di Asti.
Quindi sono emersi i risultati delle prime analisi, che hanno confermato la diagnosi di meningite e hanno spinto i medici a trasferirlo ad Alessandria. Nel frattempo le Asl di Asti e di Chieri hanno chiesto all’istituto tecnico i nomi di tutti i compagni e i docenti che avevano avuto contatti con il ragazzino nei giorni precedenti.
Quindi, nella giornata di domenica, hanno avviato le attività di prevenzione, sottoponendo a profilassi tutte le persone interessate. Dopo il ricovero, le condizioni di Sergio sono rimaste stabili fino alla serata di martedì, quando risultano i primi peggioramenti. Poi il decesso è diventato ufficiale alla fine della mattinata successiva, quando sono partiti anche i primi messaggi di cordoglio sui social network.
Oltre a confermare la morte del quattordicenne, le aziende sanitarie hanno cercato di tranquillizzare gli altri ragazzi: «Dai primi esiti sembrerebbe di potersi orientare verso una forma non contagiosa. Quindi possiamo rassicurare che non ci sono rischi per chi frequenta la scuola».
Ma gli studenti e i genitori continuano ad avere paura, oltre a criticare la dirigenza dell’istituto per il ritardo nella comunicazione iniziale. Poi, quando è circolata la notizia del decesso di Sergio, i timori sono aumentati. Anche perché continuano a circolare voci di altri casi, che potrebbero anche essere normali influenze.
E un bimbo di due anni di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, è morto ieri sera nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cotugno di Napoli.
Pasqualino ha accusato crisi di vomito e febbre alta. I genitori lo hanno subito portato all’ospedale Moscati di Avellino. Lì i medici hanno avviato le terapie antibiotiche ed effettuato diversi esami. Alla luce del peggioramento delle condizioni del piccolo, i sanitari ne hanno disposto il trasferimento nell’ospedale napoletano.
Dal Dipartimento di prevenzione della Asl di Avellino si apprende che il bimbo era stato sottoposto a completa copertura vaccinale.