Tunisia, altro indulto: in vista ondata ex-detenuti verso Italia

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Come mostra il reportage di Niccolò Zancan della Stampa da Kélibia, la situazione economica in Tunisia è talmente critica da spingere sempre più giovani ad affrontare la via del mare e ad imbarcarsi per l’Italia: la disoccupazione giovanile arriva al 40%, con 100mila studenti che ogni anno abbandonano la scuola.

Fra i poliziotti, che guadagnano in media poco più di 300 euro al mese, la corruzione è largamente diffusa. Sui social network circolano sempre più informazioni e documenti che testimoniano quanto sia facile – nella narrazione dei trafficanti di uomini – attraversare il Canale di Sicilia ed arrivare sulle coste della Trinacria.

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Le ong tunisine impegnate sul territorio sono allarmate per la prossima finanzaria progettata dal governo, da cui si temono ulteriori tagli ai servizi sociali e aumenti della pressione fiscale: altri elementi che contribuirebbero a far lievitare il numero di emigrati.

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E come se non bastasse le autorità di Tunisi stanno liberando sempre più detenuti: il 23 luglio scorso le porte del carcere si sono aperte per 1645 persone grazie a un indulto, mentre altri 1027 se ne sono andati lo scorso 13 ottobre. Quasi tutti prenderanno la via del mare. Un passaggio, in questi giorni, può costare appena 400 euro.

Più o meno la disoccupazione giovanile che c’è in Italia. Più bassa di quella di molte regioni dell’Italia meridionale. Chi non ha lavoro non ha i soldi per pagare 400€ un viaggio di sola andata, più dello stipendio di un poliziotto.

E allora si capisce chi sbarca: ex detenuti e criminali. Gente pronta a tutto. Pronta ad investire tutto quello che ha per venire a predare in Italia e in Europa.