Padre la fustiga perché mangia salame: “E’ contro Islam”

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Musulmani a Palermo, città dell’accoglienza del sindaco musulmano ad honorem. Il padre e la madre la chiamavano “puttana” perché aveva un fidanzato italiano, sfigato. E perché una volta, al mare, aveva provato a mettersi un bikini. Subito ripresa da una ronda della sharia che aveva inviato il video al padre.

Il migrante, su tutte le furie, la picchiò selvaggiamente.

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Il padre e la madre, infatti, l’avevano già promessa in sposa ad un uomo del loro Paese. Un giorno le dissero che sarebbero dovuti tornare in Bangladesh per andare a trovare la nonna morente. Era una scusa: “Avevo paura che mi lasciassero lì”.


Ronda della sharia
– Spesso a controllarla erano altri connazionali, per conto del padre. Questa sorta di ‘ronda della sharia’ controllava che non diventasse troppo ‘occidentale’ nei comportamenti.. Una volta qualcuno le fece una foto mentre camminava mano nella mano con il ragazzo. “Per quelle fotografie mi hanno picchiata non solo con le mani, ma anche con un tubo di rame”, ricorda.

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“La mia educazione è stata molto rigida: mi è stato sempre vietato di mangiare carne di maiale, ma a me piacciono i salumi, e li mangio di nascosto. Poi, mi obbligano pure a osservare il Ramadan: qualche volta, mi è capitato di averlo interrotto, per fame e per sete. E quando i miei genitori l’hanno saputo, sono stata riempita di insulti”.

La domanda: cosa ci vengono a fare in Italia? E, soprattutto: perché noi li facciamo entrare?