Musulmani chiamano il figlio “Jihad”

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Il comune di Tolosa ha deciso di fare ricorso contro la decisione di due musulmani di chiamare il proprio virgulto ‘jihad’. Nel contesto attuale contrassegnato da jihadismo e attentati islamici, sostiene il comune, il significato di “lotta” o “sforzo” assume un’altra valenza.

Il nome “Jihad” è comunque piuttosto comune in tutti i paesi islamici, a dimostrazione di quale sia la loro ‘idea’. La Procura della repubblica locale ha la possibilità adesso di rivolgersi al Giudice per gli affari di famiglia ed investirlo della questione. Al momento, indica la procura, non è stata presa alcuna decisione, “il procedimento è in corso”.

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A novembre scorso un caso simile a Nizza aveva riguardato un bambino registrato allo stato civile come “Mohamed, Nizar Merah”, identico a quello del terrorista islamico che fece una strage di bambini ebrei a Tolosa nel 2012, il cui fratello è attualmente sotto processo per complicità in omicidio.

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In Francia, dal 1993, i funzionari dello stato civile non hanno più l’autonomia per decidere di vietare un nome; la trasmissione alla Procura per una richiesta di modifica è comunque molto rara.

Ma questo fatto segnala un problema più ampio: in una società multietnica non c’è condivisione di valori.