Faycal Haitot, l’immigrato marocchino che ieri a Como ha dato fuoco a moglie e quattro figlie incendiando l’appartamento, un mese fa aveva scritto a La provincia di Como una lettera in cui esigeva i soldi degli italiani: “Ho chiesto l’aiuto economico e l’assistente: zero. Ho scritto al dirigente e diceva che il Comune paga l’affitto. Come fanno a mangiare questi bimbi, forse sono troppi. La scuola è gia cominciata e il primo giorno sono andato dai carabinieri per non prendere una denuncia, noi siamo a casa“.
Poi lamentava di non avere mai ricevuto “nessuna visita a casa dei servizi sociali per controllare la vita quotidiana dei bambini. Non vado via per paura del servizio sociale. Se ci sono problemi tra me e loro, cosa c’entrano i bambini?”. Da parte sua il Comune di Como già ieri aveva specificato quali erano state le iniziative prese a sostegno della famiglia Haitot: housing sociale dal 2014, supporti all’assistenza scolastica, mensa gratuita, diurnato pomeridiano.
Perché dobbiamo mantenere i marocchini? Perché devono stare qui se non sono in grado di mantenersi? Se fossero stati rimandati in Marocco non alla prima richiesta di soldi, sintomo che in Italia non potevano stare, ora quelle bambine sarebbero ancora vive.
Le poche risorse pubbliche servono alle famiglie italiane. Chi non ha la possibilità di lavorare deve tornare a casa, non riprodursi in modo incontrollato e poi bruciare delle povere bambine.