Bagnasco riempie Genova di profughi, e incassa 5 milioni di euro

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Con i nuovi 18 maschi africani in fuga dalla guerra in Siria arrivati e in arrivo a Multedo, la Chiesa di Genova è arrivata alla mostruosa cifra di 400 profughi. Almeno 50 di loro sono stati ospitati direttamente nel seminario arcivescovile.

Attraverso la Caritas e l’Ufficio diocesano Migrantes la Chiesa genovese cura gia’ l’accoglienza di 50 profughi in una struttura di San Martino. Altri 42 li ospita in una struttura diocesana in via del Campo. Presso il Monastero nel quartiere di San Fruttuoso ne accoglie 15. A Di Negro ne ospita 85. Altri sono ospitati dalle Suore Gianelline che hanno accolto nella loro Casa Provinciale in Salita del Monte 23 persone. Il Rettore del Santuario delle Tre Fontane a Montaggio ospita stabilmente 30 giovani provenienti da Paesi africani e asiatici. Il Ceis (Centro di Solidarieta’ di Genova) ne sta accogliendo 16 a Fassolo, 33 a Campo Ligure e a Genova. Inoltre, attraverso l’Aub, ospita a Genova 50 profughi.

Non solo. Almeno 7 preti ospitano in canonica giovani maschi africani. Le parrocchie sono l’Annunziata di Pedemonte di Serra Riccò , la parrocchia di Isoverde, San Giacomo di Cornigliano, le Grazie di Sampierdarena, la Vittoria di Oregina, Nostra Signora Assunta di Sestri e le Vigne nel cuore del centro storico.

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Don Gianni Grondona, a Oregina, dà ospitalità a sei giovani. «Tutti sono impegnati in progetti di borse-lavoro, partono al mattino e tornano alle sei di sera e nessuno li vede con le mani in mano. E, racconta il sacerdote «qualcuno avrà il posto fisso al termine della “borsa”: come Lucas che viene dalla Nigeria e sarà assunto presso un ristorante».

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A San Giacomo di Cornigliano, don Andrea Perini ospita venti giovani, «Qui c’era un vecchio convento di frati ormai vuoto. Lo usavamo per attività parrocchiali, oggi le celle dei frati sono diventate piccole camere. E delle difficoltà burocratiche si è fatto carico monsignor Martino».

Monsignor Andrea Parodi, all’Assunta di Sestri, ha sicuramente meno spazio a disposizione: «Però quattro posti li abbiamo trovati».

Tutta questa ‘solidarietà’, si traduce in 35 euro al giorno a ‘profugo’, 5.110.000 euro di incasso all’anno. Molto più di 30 denari. E poi, ovviamente, ci sono altri tipi di pagamenti molto spesse saliti all’onore delle cronache.