PAI attacca: “Scandaloso deputato PD a capo Grande Moschea saudita”

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Il PAI, partito anti-islamizzazione scrive a Vox, evidenziando la gravità della nomina di un deputato della Repubblica a responsabile della Grande Moschea di Roma

“Non trovo scandaloso che Kalid Chauoki sia stato nominato presidente della Grande moschea di Roma, i musulmani fanno squadra e giocano la loro partita, la cosa che trovo scandalosa è che le forze politiche parlamentari non abbiano sollevato un polverone di fronte a questo incarico affidato a un parlamentare della Repubblica”.

E’ la denuncia di Stefano Cassinelli, segretario nazionale del PAI, Partito anti islamizzazione. Una denuncia che facciamo nostra, anche se non ci stupisce che un fratello musulmano diventi presidente della moschea controllata dagli estremisti islamici sauditi.

Chaouki, il Marocchino del PD è presidente Grande moschea di Roma

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“Sento diverse forze politiche, negli ultimi mesi, parlare di fermare l’islamizzazione perché sperano di raccogliere consensi elettorali ma chiaramente non hanno capito nemmeno di cosa parlano se di fronte a una nomina del genere non protestano e non fanno interrogazioni parlamentari” dichiara ancora il segretario del Pai.

Noi italiani possiamo pure continuare a pensare che non serve il Partito anti islamizzazione, possiamo pensare che vada tutto bene e che possiamo dormire tranquilli anche se presto saremo svegliati dal richiamo della preghiera dei muezzin dal minareto. Ma non è così trasparente la situazione. Il deputato, il cui stipendio viene pagato dai cittadini italiani, come si relazionerà con il Marocco, l’Egitto e con l’Arabia Saudita che sulla moschea di Roma hanno investito milioni di euro e di persone”.

Si perché da un rapporto del Viminale emerge che “la moschea ha solide relazioni diplomatiche con tutti i Paesi arabi e si regge su un “patto” che comprende sauditi (grandi finanziatori), marocchini (gestori sul piano amministrativo e politico) ed egiziani (su quello teologico, fornendo gli imam formatisi nell’università di Al Azar)“.

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“Chauoki prenderà “ordini” da questi stati esteri – conclude Cassinelli – che l’hanno messo in questo prestigioso ruolo così da garantirgli la riconferma parlamentare o prenderà “ordini” dagli elettori del Pd che lo voteranno magari senza sapere a chi va il loro voto? Si perché la grande moschea di Roma è costata 90 miliardi di vecchie lire (pagati da Arabia Saudita e Marocco) e il suo mantenimento ammonta a circa 400mila euro all’anno anche questi pagati dalla Rabitah ovvero la Lega musulmana mondiale, a cui si aggiungono 50mila euro provenienti da privati. Se questa è trasparenza e questa questione non fa sorgere qualche dubbio anche ai vertici del Pd allora andiamo avanti con l’islamizzazione.