Il ministro marocchino dei Diritti umani ha spiegato ai giornalisti che per lui gli omosessuali sono “spazzatura”, poi ha voluto chiarire sulla sua pagina Facebook che “l’omosessualità è un crimine e inoltre non è accettabile dalla nostra società”. Il fatto che ISIS li gettasse dai tetti non era un’eresia, ma ortodossia islamica.
Qualche giorno fa, a margine di una riunione sul tema della tortura, Mustapha Ramid, il ministro con delega su tutto quel che riguarda diritti fondamentali e temi umanitari, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla depenalizzazione del reato di omosessualità, ha perso le staffe: “Non ho tempo per questi argomenti, per me gli omosessuali sono spazzatura“.
Ramid, classe 1959, due mogli, avvocato, fa parte del Pjd, il partito filo-islamista che ha la maggioranza di governo, e non è nuovo a queste sortite. Nel 2015, quando era ministro della Giustizia, ospite di una seguitissima trasmissione radiofonica, aveva spiegato: “per non avere problemi con la legge, gli omosessuali devono soltanto cambiare sesso“. Casablanca è in Marocco.
La differenza tra noi e i musulmani è che per noi gli omosessuali non sono il problema. Il problema è l’ostentazione dell’omosessualità e cose improponibili nonché bizzarre come il ‘matrimonio’ gay o, addirittura, le adozioni di bambini. Ma non perché l’omosessuale sia ‘spazzatura’ o abbia meno diritti di una persona con tendenze sessuali normali, semplicemente perché i bambini hanno diritto ad una famiglia. Insomma: D&G sì, Vendola no. E comunque, noi, Vendola non lo lanceremmo dai tetti. Semmai lo metteremmo in galera. Sezione femminile però.
Tornando al ministro e al Marocco, c’è da notare che la Grande Moschea di Roma, il cui presidente è stato nominato un paio di giorni fa nella ‘persona’ di Khalid Chaouki, deputato marocchino del PD, ha un responsabile (Redouane), quello che comanda anche Chaouki, che è per statuto un funzionario del governo marocchino.
Quindi abbiamo un governo, quello marocchino, che ritiene i gay spazzatura. E un suo funzionario che dirige la più grande moschea in Italia. Della quale è presidente un deputato del PD. Per proprietà transitiva, se ne deduce che anche il connazionale di Redouane ritenga i gay spazzatura. O comunque non ritenga questa idea un ostacolo alla sua collaborazione con il governo del Marocco.