Profughi: spese pazze con le prepagate, poi si ubriacano al parco

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Un esposto al prefetto di Massa Carrara, inviato per conoscenza anche al sindaco di Massa, al questore di Massa Carrara ed al ministro degli Interni, per denunicare che «i profughi utilizzano le carte prepagate per comprare alcolici nei supermercati e poi ubriacarsi nei centri di accoglienza», cosa peraltro comune in tutta Italia.

A presentarlo è stato Stefano Benedetti, consigliere comunale di Forza Italia a Massa: «Sono sempre di più – denuncia – le persone che mi informano sull’uso di carte prepagate da parte di profughi in alcuni centri commerciali della nostra città.

In particolare, diversi clienti di supermercati rilevano spesso l’acquisto non solo di generi alimentari o prodotti di igiene, ma di articoli vari come cellulari. Proprio in questi giorni un profugo ha  acquistato un cellulare presentando 4 carte prepagate da 25 euro l’una, aggiungendo 59 euro in contanti per una spesa totale di 159 euro.

In altri casi, i profughi sempre con carte prepagate hanno acquistato bottiglie di vino e soprattutto superalcolici. E che quasi tutti i giorni all’interno del Parco Ugo Pisa di Marina di Massa i profughi si scolano bottiglie di alcolici ubriacandosi e lasciando i resti abbandonati per terra.

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È accaduto qualche giorno fa che diverse donne impegnate a correre od a camminare nel percorso dell’ Ugo Pisa hanno dovuto rinunciarvi per paura, dopo essersi rese conto che i profughi erano completamente ubriachi. Ovviamente queste situazioni, che sono state riscontrate da parecchi testimoni, non sono mai state accertate perché, molto probabilmente, nessuno fino ad oggi le aveva denunciate.

Posso dire con la massima certezza che alcuni di questi profughi provengono dal centro di accoglienza di via San Leonardo».

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Benedetti chiede dunque al prefetto «se gli acquisti sono documentati dai centri di accoglienza con tanto di scontrini e se è regolare far maneggiare agli ospiti le carte prepagate che sono come il contante. Mi sembra di aver letto nelle convenzioni tra la Prefettura ed i centri di accoglienza che i profughi possono avere in disponibilità solo 5 euro al giorno e che al cibo ed ai prodotti igienico-sanitari devono provvedere i gestori del centro».

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