Divieto fotografare profughi, Prefetto insiste: “Difendo loro privacy”

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IL prefetto di Pesaro e Urbino, Luigi Pizzi, torna sull’oscena circolare con la quale vieta di fotografare gli ospiti africani: “Ho il dovere di tutelare l’ordine pubblico, dando disposizioni alle forze di polizia. Se il singolo cittadino nota persone o comportamenti che ritiene possano rappresentare un pericolo per la sicurezza è tenuto a chiamare il 112 o il 113, non a intervenire direttamente, perché non ha la legittimità a farlo”.

Si, aspettiamo che intervenga lui. E i cittadini hanno tutto il diritto di intervenire, o il prefetto invita alla diseducazione civica?

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Pizzi chiedeva ai vertici delle forze dell’ordine di reprimere “assolutamente” quei due comportamenti capaci secondo lui di creare possibili “turbative dell’ordine pubblico” nella periferia di Pesaro, cioè i quartieri di Borgo Santa Maria e Pozzo alto, in cui la tensione tra residenti e profughi è già alta. I due comportamenti da reprimere erano: uno, i residenti che fanno le foto ai migranti, ad esempio mentre questi cercano nei cassoni dell’immondizia; due, gli stessi residenti che chiedono, in situazioni di sospetto, le generalità ai migranti che non conoscono.

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C’era poi una seconda obiezione, cui ieri il prefetto ha dato una prima risposta. Era quella di chi, ad esempio dei legali, gli facevano notare che fare foto in pubblico o in luogo aperto al pubblico, non implica nessuna, come sostiene lui nella circolare, “palese violazione della vigente normativa sulla tutela della privacy”. Ha risposto ieri Pizzi a questo proposito: “Si tratta di interpretazioni del diritto, su cui valuterà eventualmente la magistratura”.

Ma si, arrestiamo i cittadini reporter. Questi impiccioni.