Arif Moradi, profugo afghano di 19 anni (dall’aspetto non di etnia Pashtun ma piuttosto Hazara) e portavoce dell’associazione migranti in Svezia, è stato trovato colpevole di tentato stupro ai danni di una ragazzina di 14 anni nella chiesa che lo ospitava per un incontro interreligioso.
Arif stava partecipando ad un campo organizzato dal prete locale sul dialogo tra cristiani e musulmani. E lui ha ‘dialogato’ nell’unico modo che quelle popolazioni conoscono: la prevaricazione.
Moradi era arrivato in Svezia come un ‘minore non accompagnato’ e si è successivamente ‘convertito’ al Cristianesimo. Tipico di chi vuole dissimulare. Nonostante la condanna non può essere espulso: l’Afghanistan non lo rivuole perché non ha un passaporto.
Dopo la sentenza Arif e i suoi sostenitori hanno assalito online la ragazzina definendola ‘bugiarda’ e meritevole di una ‘punizione’.
Moradi è noto per i suoi incontri con il premier svedese nel suo ruolo di modello di integrazione: