Israele, arriva legge durissima contro i clandestini

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L’aumento vertiginoso del tasso di criminalità a Tel Aviv, connesso strettamente al soggiorno illegale di immigrati, ha costretto il partito di maggioranza Likud a correre ai ripari, con la presentazione di una proposta di legge che è stata subito considerata una pietra miliare nella lotta al crimine e agli ingressi clandestini in Israele.

Il disegno di legge presentato dal Likud delinea in modo netto la figura di immigrato illegale come “chiunque entri in Israele o rimanga nello Stato, senza un visto turistico o senza un visto di lavoro validi” e, come spiegato in fase di presentazione alla stampa israeliana, ribadisce il concetto secondo il quale “il diritto fondamentale di Israele di esistere come Stato ebraico e democratico e di garantire l’esistenza dei suoi cittadini, si basa sul riconoscimento del suo diritto a impedire agli immigrati illegali di entrare o rimanere nel suo territorio”. La legge, una volta approvata, consentirà l’arresto, la detenzione e l’espulsione di immigrati trovati senza valido titolo di soggiorno sul territorio di Israele.

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Lo Stato di Israele, negli ultimi anni, ha cercato di limitare il numero dei migranti e, in funzione preventiva, è stato innalzato un muro lungo il confine con l’Egitto che, con quello costruito al confine con i territori arabo-palestinesi, ha di fatto sigillato il Paese verso le infiltrazioni esterne. Azzerando gli attentati con bombe.

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