Gang del treno assalta negozio, terrorizza commessa

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Avevano fatto man bassa di bottiglie al supermercato prima del raid sul treno Castelfranco-Bassano (VIDEO A FINE PARAGRAFO) e ci sono tornati per un altro colpo anche due giorni dopo, incuranti del fatto che la loro “impresa” era ormai diventata di pubblico dominio e che quindi potevano essere riconosciuti.

Baby gang di africani occupa treno e aggredisce passeggeri – VIDEO CHOC

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A realizzare che si trattava della medesima gang, seppur in formazione diversificata, è stato Nicola Reginato, titolare del supermercato Maxì di borgo Padova. Quando in tivù ha visto le facce di chi sabato 30 settembre aveva seminato il panico con minacce sul treno all’altezza di Castello di Godego si è subito accorto di avere già visto quei musi africani.

Erano proprio di alcuni di coloro che sia sabato che il lunedì successivo avevano preso di mira il supermercato, facendo scorta (ovviamente senza passare per la cassa) di alcolici e rubacchiando altri generi alimentari. E, particolare non secondario, arrivando il lunedì anche a minacciare la commessa che aveva già capito che intenzioni avessero mentre si aggiravano per le corsie.

«È la prima volta che ci capita un fatto del genere», spiega Reginato, che gestisce da un anno il punto vendita di Borgo Padova, «Essendo un luogo di passaggio c’era più di qualche timore per la sicurezza. Ma fino a ora non c’erano stati problemi». Poi sono arrivati i figli degli immigrati, quelli per i quali i dietologi del PD scioperano. Dementi. Delinquenti.

«Erano visibilmente alterati, forse ubriachi o qualcos’altro, uno in particolare. Quando si sono trovati la commessa alle calcagna, le hanno intimato di andarsene e farsi i fatti suoi». Poiché la donna non li aveva accusati di nulla, per nulla intimorita ha replicato che quello era il suo posto di lavoro. «Paura?», racconta, «ma per niente. Diciamo che però non me la sono vista bene». La situazione era ad un passo dal degenerare, con conseguenze che si possono immaginare. «A questo punto, dopo che mi hanno segnalato la loro presenza, sono intervenuto io», racconta Reginato, «facendo loro presente che non era proprio il caso di andare avanti, visto che le telecamere avrebbero ripreso tutto».

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L’incursione fatta sabato aveva invece preso di mira il reparto alcolici: nelle immagini si vede chiaramente che uno della gang deposita le bottiglie di superalcolici su un banco frigo e poi le infila nello zaino. In quel frangente però non era intervenuto nessuno: solo riguardando in seguito le riprese della videosorveglianza si è avuta la conferma del furto.