Treni da incubo, servizio di vigilanza privata fallisce

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Trenord sta mettendo a punto nuovi interventi per migliorare le condizioni di sicurezza a bordo dei convogli, e lo sta facendo nell’ambito di un piano da 19 azioni già discusso nel tavolo del trasporto locale, con istituzioni e forze dell’ordine. Il piano, oltre alle telecamere a bordo, prevede anche dispositivi digitali, una sorta di «app» che dovrà essere vagliata anche con il Garante della privacy, visto che investe il profilo di riservatezza dei passeggeri.

L’aggressione che ha riacceso i riflettori sul tema sicurezza si è scatenata sulla Milano-Bergamo lunedì sera, verso le 23. Un libico di 23 anni, pregiudicato irregolare in Italia e senza fissa dimora, è stato arrestato dai carabinieri a Pioltello per aver picchiato e rapinato un 28enne su un treno Trenord insieme ad un complice.

L’ennesimo caso di violenza ha subito riaperto la discussione sulla sicurezza dei viaggiatori. Sono stati i vertici della Lega a sollevare politicamente la questione. Secondo Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, le tratte lombarde sono «un far west dove passeggeri e controllori sono in balia di immigrati stranieri». «Un bollettino di guerra ferroviaria» lo definisce il deputato leghista. «La Regione – aggiunge – a sue spese sta pagando un servizio di vigilanza privata sui treni lombardi e nelle stazioni ma è evidente che serve di più, servono i militari dell’esercito, sui vagoni e nelle stazioni, per controllare quanto avviene a bordo ma anche chi sale e chi scende. Il Governo e il ministro Pinotti cosa aspettano a svegliarsi? Aspettano che ci scappi il morto?». Ed è la stessa questione che solleva il capogruppo regionale di Fdi Riccardo De Corato: «Quante altre aggressioni sui treni dobbiamo sopportare prima che il ministro Pinotti mantenga la parola che aveva dato sulla disponibilità delle forze armate?» chiede l’ex vicesindaco. «La Regione ha chiesto i militari ma Roma non li ha mandati – prosegue – quindi a questo punto la responsabilità è del governo di centrosinistra, che non aiuta Milano a garantire la sicurezza».

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Certamente, se il servizio di vigilanza privata di Trenord (controllata da Regione Lombardia) pensava di garantire la sicurezza dei viaggiatori così:

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E di sicurezza sui treni si è parlato ieri mattina, a margine di un evento dedicato alle innovazioni tecnologiche introdotte da Trenord per i pagamenti. L’amministratore delegato Cinzia Farisé ha parlato del piano discusso in prefettura e con le forze dell’ordine: «Noi – ha detto – dobbiamo garantire un trasporto sicuro, veloce e connesso. La sicurezza è una situazione generale che si riversa sui treni». L’ad ha spiegato che le 19 azioni sono allo studio «per portare qualcosa di innovativo e dare ancora più sicurezza, agendo positivamente sulla sicurezza percepita». «Già oggi – ha spiegato – registriamo un calo dei fenomeno di aggressione sul treno». Un calo che sarebbe confermato anche dall’anno scorso a questo, un «trend condiviso in prefettura con un aumento della soddisfazione per le misure intraprese da Trenord con altri attori». «I dati dicono che i nostri clienti stanno apprezzando» ha concluso.

Si incontrano tra loro e si complimentano tra loro per risultati mai ottenuti. I treni sono più sicuri è la barzelletta dell’anno.