Vince la rivolta, niente africani in fuga dalla guerra in Siria a Fossalon

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Niente più sedicenti profughi all’agriturismo Al Lido di Fossalon. La proprietà della struttura, infatti, davanti alla protesta della popolazione è stata costretta a rinunciare all’accordo con la famigerata Cooperativa Hanna House.

È una decisione ufficiale, tanto che la proprietà l’ha già comunicata giovedì sera con una pec al sindaco Dario Raugna.

Il proprietario Michele Baradel, che già aveva l’acquolina in bocca, è stato costretto a rinunciare: «Abbiamo constatato che tutti, proprio tutti, sono contrari e pertanto ci fermiamo». Il tutto comporta alla proprietà un indubbio mancato guadagno. «Con la nostra decisione rinunciamo a tanti soldi, davvero tanti soldi», ammette il diretto interessato. E aggiunge che se la volontà della gente è quella che si è vista e sentita in questi giorni, «diventa inutile procedere». Ottimo.

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Le proteste erano iniziate subito dopo il tavolo in Prefettura, quando il sindaco di Grado aveva dato il consenso ad accettare i 18 fancazzisti/profughi del Cara nell’agriturismo di Fossalon.

Accanto alla bagarre politica, visto il già convocato Consiglio comunale nella giornata seguente alla notizia, si era sommata la protesta della frazione agricola. I residenti avevano denunciato il fatto di «esseere stati tenuti all’oscuro”, ma le polemiche oltre al primo cittadino avevano riguardato i 18 profughi, tutti maschi e giovani da ospitare nella struttura di Fossalon. Dopo le incandescenti riunioni in Consiglio comunale, interrotte e riprese più volte prima di essere definitivamente chiuse, era seguita la manifestazione di protesta molto partecipata a Fossalon, senza contare le prese di posizioni.

«Non abbiamo ricevuto alcuna minaccia – precisa Michele Baradel -, ma siamo stati diffamati da diverse persone. A tutti questi dico solo che ci vedremo in tribunale perché saranno tutti denunciati per diffamazione». Ricordiamo che i Baradel sono anche proprietari dell’agriturismo Girasole di Terranova e che, come ricorda ora Michele Baradel, a brevissimo ne inaugureranno un’altra a Fiumicello. Quindi bloccare sul nascere le loro ambizioni di entrare nel business dell’invasione è stata cosa buona e giusta.

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La decisione della proprietà dell’ex agriturismo rimette ora in ballo la decisione della Prefettura di inviare 18 profughi a Grado. Sarà da capire pertanto anche come si muoverà il Comune di Grado, che aveva preso un impegno specifico e per forza di cose dovrà rendere noti questi sviluppi al Prefetto.

Che potrebbe decidere di requisire, visto che in Africa non li rimandano. Del resto si sa, c’è (c’era) la guerra in Siria.